Anche le pensioni guardano alla blockchain

Anche le pensioni guardano alla blockchain - pensionati

Quello delle pensioni è un tema estremamente dibattuto, a livello globale. Molti sistemi pensionistici, infatti, potrebbero essere messi a repentaglio nel lungo termine dal fatto che sta sensibilmente mutando il rapporto tra lavoratori e pensionati. Un tema particolarmente avvertito nel nostro Paese, come fanno capire le roventi polemiche che hanno contrassegnato il varo della legge Fornero e la successiva approvazione di Quota 100. A rilanciare l’allarme sul nostro sistema pensionistico e sulla sua sostenibilità è stato di recente l’OCSE, con un report pubblicato e presentato a Tokio, dal titolo “Working better with age”, avente come tema l’invecchiamento e le politiche per l’occupazione. Lo studio afferma infatti che entro il 2050 in Italia il numero dei pensionati sarà addirittura superiore a quello dei lavoratori.

Blockchain e pensioni: un binomio vincente?

Secondo Paolo Gianturco, senior partner di Deloitte e responsabile FinTech dell’azienda, proprio dalla blockchain potrebbero arrivare interessanti risposte in grado di andare incontro alle esigenze dei cittadini italiani in un futuro che altrimenti potrebbe riservare loro non poche preoccupazioni. Secondo lui, i contribuenti e le casse previdenziali potranno scambiarsi i dati in modo sicuro e in tempo reale proprio facendo leva su un registro decentralizzato. Un modus operandi il quale potrebbe rendere possibile apportare modifiche in maniera più veloce e a costi sensibilmente contenuti rispetto a quanto accade attualmente. Si tratta quindi di una serie di innovazioni che consentiranno ai lavoratori di adattare la loro pensione futura alle proprie esigenze in modo sicuro e immediato.
Lo stesso Gianturco ha poi aggiunto che se è difficile precisare per ora i contorni che caratterizzeranno i mutamenti dei sistemi pensionistici, non è però arduo capire che la tecnologia blockchain avrà un impatto profondo sul segmento dei fondi pensione e delle casse previdenziali. In tal modo si potrà innescare un circolo virtuoso, il quale potrà condurre anche a un incremento nel numero e nella qualità dei prodotti a disposizione delle famiglie, consentendo loro di guardare con maggiore serenità all’età della pensione.

L’iniziativa di AUCTUS

A conferma di quanto detto sinora, dagli Stati Uniti arriva la notizia secondo la quale la Startup americana AUCTUS  sarebbe intenzionata a dare un notevole scossone al mercato pensionistico americano, spesso caratterizzato da scarsa trasparenza, utilizzando la tecnologia blockchain e gli smart contracts.
Tra le tante questioni irrisolte in tal senso vanno ricordate la cattiva governance e le pessime pratiche di rendimento, i problemi nella raccolta dei contributi, i troppi costi nascosti, la cattiva gestione dei dati e le ricorrenti frodi. Proprio quest’ultimo aspetto ha raggiunto nel corso dell’ultimo biennio dimensioni clamorose, secondo il Financial Times, con un 20% di regimi pensionistici viziati in tal senso.
Proprio per ovviare a queste problematiche AUCTUS ha deciso di mettere a punto soluzioni che prevedono una implementazione della blockchain Ethereum e l’utilizzo di smart contracts. Il sistema che li mixerà sarà utilizzato al fine di tracciare e riscuotere automaticamente i contributi e le rendite pensionistiche. La gestione decentralizzata dei dati, considerata non solo più sicura, ma anche maggiormente economica rispetto ai server dati centralizzati, potrebbe regalare ai pensionati trattamenti più congrui e una maggiore sicurezza.