Argentina, il limite ai capitali stranieri spinge verso le criptovalute?

In Argentina è recentemente tornato ad aleggiare lo spettro del default. Un timore dovuto all’annuncio della società di rating statunitense S&P Global Ratings, la quale ha deciso di collocato il Paese sudamericano in una posizione di default tecnico. Una mossa motivata a sua volta dall’annuncio da parte del governo bairense di una estensione delle scadenze dei titoli pubblici a breve termine il quale va praticamente a configurarsi, sempre secondo S&P, alla stregua di un “mancato rispetto dei tempi di pagamento accordati”.
Se il default tecnico, quantificato in 110 miliardi di dollari, potrebbe essere rimosso nel caso in cui il rimborso dei titoli alla fine dovesse realizzarsi, va comunque sottolineato come questo sia solo l’ultimo segnale di un progressivo deterioramento della posizione del Paese.

Le misure di controllo sul cambio

C’ però un altro provvedimento d’urgenza ad attirare l’attenzione degli analisti, nelle ultime ore. La forte svalutazione del peso, che ha perso ben il 36% del suo valore nei confronti del dollaro nel corso dell’ultimo mese, ha infatti spinto il governo di Buenos Aires ad introdurre misure di controllo sui cambi, ponendo in particolare limiti all’acquisto di dollari e ai trasferimenti all’estero. Le imprese esportatrici saranno ora obbligate a cambiare i dollari incassati in peso argentini entro cinque giorni lavorativi oppure entro 180 giorni dall’esportazione del bene, mentre le persone fisiche non potranno trasferire all’estero più di 10mila dollari o acquistare divise estere per un importo superiore a tale ammontare senza una preventiva autorizzazione della Banca centrale argentina.

Cresce l’appeal del Bitcoin

In corrispondenza del deterioramento del peso, in Argentina è da registrare la sempre più evidente crescita della popolarità di Bitcoin e altre criptovalute, che proprio nel Paese guidato da Mauricio Macrì hanno trovato terreno fertile in tal senso. Nel mese di agosto, infatti, la quotazione di BTC su LocalBitcoins, la nota piattaforma per lo scambio peer-to-peer di monete digitali, è diventata molto più alta rispetto a quella in vigore nel resto del globo. Una situazione che spinge molti analisti a prevedere un ulteriore balzo in avanti della regina delle criptovalute, già nel corso delle prossime settimane.

Tim Draper invita a legalizzare le monete virtuali

In questo quadro si vanno poi a collocare le recenti dichiarazioni rilasciate da Tim Draper, noto businessmen statunitense e sostenitore ormai da tempo delle criptovalute. Proprio lui, nel corso di un incontro con Macrì, ha infatti consigliato al presidente dell’Argentina di procedere senza indugio alla legalizzazione degli asset digitali, i quali potrebbero risultare decisivi al fine di migliorare la traballante situazione economica del paese. A detta di Draper, la rivoluzione innescata dal Bitcoin riveste una importanza addirittura maggiore di quella favorita dall’avvento di Internet. L’adozione delle divise virtuali potrebbe infatti portare ad un notevole miglioramento in settori decisivi come i sistemi bancari, commerciali e finanziari.
Una visione del resto condivisa da Technology Review, la rivista pubblicata dal Massachusetts institute of technology (Mit) di Boston, secondo la quale sarebbe però il caso di puntare non sul troppo volatile Bitcoin, bensì su una stablecoin, ovvero su un asset più stabile.