Binance sotto estorsione: a rischio i dati dei clienti?

Binance, uno dei più importanti exchange di criptovaluta al mondo, ha affermato di aver avviato un’indagine dopo che un “individuo non identificato” ha minacciato di rendere pubbliche alcune immagini che conterrebbero dati personali dei clienti dell’operatore.

L’exchange, al primo posto tra gli operatori del settore per volume scambiato, ha dichiarato in un comunicato che tale individuo avrebbe ricattato l’azienda domandando 300 bitcoin – l’equivalente di oltre 3 milioni di dollari – per fermare il rilascio pubblico di 10.000 foto che mostrerebbero i dati KYC, Know Your Customer, quelle immagini che l’exchange ottiene per poter verificare l’identità dei suoi utenti. Tali dati possono includere carte d’identità, patenti di guida e scansioni facciali.

“Vorremmo informarvi che un individuo non identificato ci ha minacciato chiedendo 300 BTC in cambio di 10.000 foto che presentano somiglianza con i dati di Binance KYC”, ha detto l’azienda in un comunicato stampa, informando la comunità della situazione. “Stiamo ancora indagando su questo caso per legittimità e pertinenza. Dopo aver rifiutato di cooperare e respinto questa estorsione, questa persona ha iniziato a distribuire i dati al pubblico”.

Dunque, sarebbero in corso di diffusione delle immagini KYC su Binance ma… da dove arrivano? Secondo quanto riferiva CoinDesk, probabilmente i dati sono stati rubati in seguito a un importante hack subito da Binance lo scorso anno.

Pronta, comunque, la difesa dell’operatore, il quale ha sottolineato l’esistenza di incongruenze nel confronto tra questi dati e quelli del sistema Binance, e precisando che non è stata fornita alcuna prova che indichi che le immagini KYC siano effettivamente state ottenute da Binance, in quanto queste immagini non contengono la filigrana digitale impressa dal proprio sistema.

Insomma, per il momento Binance respinge ogni addebito, e afferma comunque di aver avviato un’indagine dopo che tale truffatore ha minacciato di far trapelare i dati dei clienti. Non solo: l’azienda maltese ha dichiarato l’intenzione di offrire una ricompensa fino a 25 bitcoin (vedi quotazione in tempo reale bitcoin )- attualmente l’equivalente di circa 290.000 dollari – per informazioni che aiutino a identificare l’estorsore che, pare, abbia le sue origini in Cina.