Bitcoin e criptovalute diventano materia d’insegnamento nelle scuole francesi

Bitcoin e criptovalute diventano materia d’insegnamento nelle scuole francesi - Bruno Le Maire

La Francia è uno dei Paesi ove le criptovalute sono state maggiormente avversate nel recente passato. Più volte le autorità governative transalpine hanno cercato di trascinare il resto dell’Europa in una sorta di crociata contro Bitcoin e le altre valute virtuali, ravvisandovi un pericolo evidente per la stabilità del sistema finanziario.
Ha destato perciò notevole sorpresa l’annuncio proveniente da Parigi, secondo il quale la Francia sta pianificando l’introduzione nel proprio programma per le scuole superiori di un insegnamento dedicato a Bitcoin e settore delle criptovalute. Ma di cosa si tratta esattamente?

L’annuncio del Ministero della Pubblica Istruzione

Nel mese di luglio, il Ministero della Pubblica Istruzione  francese ha provveduto a modificare il piano di studi nazionale, dando vita ad una sezione dedicata a Bitcoin e monete virtuali. La risoluzione adottata prevede che gli educatori francesi provvedano a spiegare agli studenti cosa sia una divisa virtuale e le implicazioni comportate dal sempre più diffuso utilizzo di Bitcoin  e Altcoin non solo per l’economia nazionale, ma anche per quella globale.
In particolare gli insegnanti avranno a loro disposizione tre video esplicativi il cui scopo è quello di introdurre il tema e spingere gli studenti a operare un raffronto tra asset digitali e monete tradizionali. Un approccio il quale mira con tutta evidenza a consentire loro non solo di capire meglio cosa siano le criptovalute, ma anche di comprendere in maniera più compiuta cosa sia la finanza tradizionale e come funzioni.

Sta mutando il clima verso le criptovalute, in Francia?

La decisione assunta dal Ministero della Pubblica Istruzione sembra la testimonianza più evidente di un mutamento di clima per le monete digitali, in Francia. Un mutamento dimostrato del resto dalla decisione di un gran numero di tabaccherie francesi, presa all’inizio dell’anno, di consentire i pagamenti in BTC e l’analoga decisione presa da oltre 25mila punti vendita della grande distribuzione, disseminati lungo tutto il territorio nazionale, tra cui spiccano marchi di primaria importanza come la catena di profumerie Sephora e Decathlon, il gigante dell’abbigliamento sportivo.
Sembrano insomma lontani i tempi in cui il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, si pronunciava contro BTC cercando di trascinare la Germania in una vera e propria crociata contro le monete virtuali. Lo stesso Le Maire ha poi mutato del tutto il suo orientamento, affermando che il suo atteggiamento del tempo era dovuto al fatto di essere un neofita, quindi facilmente portato a vedere cose non rispondenti a realtà. Oggi è proprio lui uno dei capofila di questo mutamento di paradigma del governo francese, tanto da dichiararsi un entusiastico sostenitore del settore, ravvisando in esso grandi potenzialità di crescita economica. Un mutamento del resto espresso alla metà del 2018 durante una colazione di lavoro con un gruppo di imprenditori francesi, quando Le Maire aveva risolutamente affermato di volersi impegnare al fine di insegnare ai cittadini transalpini il modo migliore per fare della Francia il Paese leader in Europa per quanto riguarda l’innovazione legata alla blockchain e alle criptovalute. Un intendimento che ha trovato la sua realizzazione proprio nel corso dell’estate.