Bitcoin, è il Giappone a speculare al rialzo: Deutsche Bank fa chiarezza sugli ultimi movimenti della criptovaluta.
Stando a quanto riferisce un recente report di Deutsche Bank, è il Giappone il principale “responsabile” della straordinaria spinta al rialzo delle quotazioni dei bitcoin.
Dopo che la Cina ha chiuso i ponti (o, almeno, parte di essi) al mondo delle criptovalute, l’interesse giapponese è improvvisamente incrementato, tanto che negli ultimi tempi ben il 40% di tutte le transazioni compiute in Bitcoin sono state contraddistinte in yen giapponesi.
Tokyo e i bitcoin
Insomma, con un po’ di semplificazione analitica, non è forse errato affermare che è Tokyo a spingere le quotazioni dei bitcoin o, per lo meno, a voler scommettere più di altri, con maggiore insistenza, sull’incremento speculativo dei suoi prezzi.
Non solo: Deutsche Bank ha infatti cercato di tracciare un possibile identikit dell’investitore (retail) medio in Giappone, scoprendo che si tratta di uomini tendenzialmente di età compresa tra i 30 e i 50 anni e – a parziale sorpresa – non certo in possesso di un’elevata cultura finanziaria, quasi a confermare il fatto che un segmento con così tante promesse di rendimento ha finito con il far avvicinare ad esso delle persone che probabilmente non hanno ben compreso, con consapevolezza, quali siano i pericoli di un trading speculativo nei bitcoin.
Il bitcoin potrebbe mandare in crisi le banche
Le dichiarazioni di DB arrivano, peraltro, quasi in concomitanza con quelle del premier israeliano Netanyahu, che si è spinto ad affermare che il boom delle criptovalute potrebbe mandare in crisi l’intero sistema delle banche tradizionali, considerato che la blockchain potrebbe sostituire la presenza di un attore intermediario nel compimento delle operazioni.
Sarà realmente così? Nel dubbio, proprio pochi minuti dopo le dichiarazioni del primo ministro israeliano, le quotazioni Bitcoin riprendevano fiato…
