Come mettere al sicuro le vostre criptovalute

Come mettere al sicuro le vostre criptovalute. Qualche indicazione per non perdere di vista l’aspetto della sicurezza criptovalutaria!

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Come noto, una delle caratteristiche “tipiche” delle criptovalute è insita nella loro virtualità. A differenza della maggior parte delle altre forme di valuta, infatti, la criptovaluta non ha alcuna incarnazione fisica. Non si può “prendere” e spendere sotto forma di carta, moneta, lingotti d’oro o pietre. Non c’è alcun token che debba essere rinchiuso nel caveau di una banca, o posto sotto un materasso.

Naturalmente, questo non significa che possiate gestire le criptovalute con leggerezza. Anzi, così come avviene per qualsiasi cosa di valore, la criptovaluta deve essere adeguatamente protetta. Ma come fare?

I wallet di default degli Exchange sono rischiosi

Molti neofiti delle criptovalute ​​acquistano gli asset da un Exchange come Coinbase, e lasciano i propri denari digitali nei wallet interni agli stessi Exchange. Tuttavia, è una prassi che non vi consigliamo di seguire, poichè come qualsiasi altra entità online, anche gli Exchange sono vulnerabili all’hacking, e anche i vostri wallet sarebbero pertanto a rischio. Come dimenticarsi di quanto accaduto a Mt. Gox nel 2014, che ha “perso” 750.000 bitcoin dei suoi clienti, o a NiceHash, che nel 2017 è stato derubato di 60 milioni di dollari?

Meglio usare i portafogli “freddi”

Piuttosto che usare un wallet è dunque meglio congelare i propri averi digitali in un sorta di “cella frigorifera”, che potrebbe essere un computer disconnesso da Internet o un’unità USB specializzata nel far questo, denominata wallet hardware . Si tratta comunque di un’opzione evidentemente non da tutti: limitandoci ai wallet hardware, possiamo ricordare come i dispositivi più noti come Trezor e Ledger costano circa 100 euro,  e che per giunta aggiungono complessità e nuovi passaggi a ogni transazione. I portafogli software, al contrario, sono generalmente gratuiti e facilmente accessibili anche se, in definitiva, sono meno sicuri.

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I portafogli software

Visto e considerato che li abbiamo nominati, possiamo approfondire il tema ricordando come vi siano tre diverse forme principali di portafogli software. La prima forma è rappresentata dai portafogli desktop, software installati sul computer che forniscono molto controllo sulle proprie risorse ma, se connesso a Internet, rimangono vulnerabili. Un’infezione da malware, l’acquisizione remota dal vostro computer o, anche se non siete online, un guasto al disco rigido, potrebbe rappresentare una vera e propria catastrofe.

Un’alternativa è rappresentata dai portafogli online, ovvero quelli “ospitati” su un sito web. Questo li rende convenienti perché sono accessibili da qualsiasi dispositivo connesso a Internet, ma il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che le vostre chiavi private sono (teoricamente) note al proprietario del sito web e, dal punto di vista tecnico, non c’è molto che impedisca loro di prendere le vostre criptovalute.

Ulteriormente, potete optare per i portafogli tramite app per dispositivi mobili, ottimizzati per le transazioni al dettaglio, ovvero per pagare merce con bitcoin o un’altra criptovaluta. Tuttavia, considerato che in questo caso le chiavi di crittografia sono memorizzate sul proprio telefono, se perdete il telefono… perdete anche le vostre monete digitali.

Cosa fare, allora?

Sia che scegliate un wallet hardware o un wallet software, ci sono una serie di cose che potete fare per mantenere la vostra scorta di criptovaluta più sicura. Ad esempio:

  • state attenti ai servizi online, perché qualsiasi dispositivo connesso a Internet è vulnerabile;
  • criptate il vostro wallet con una password sicura;
  • effettuate backup regolari e memorizzate le criptovalute in più posizioni;
  • utilizzate una forma di sicurezza multi-sign per mantenere al meglio il controllo delle proprie criptovalute anche se uno dei dispositivi viene compromesso.