Criptovalute, anche l’Australia progetta una propria moneta digitale

Criptovalute, anche l’Australia progetta una propria moneta digitale: sempre più governi pensano a un modo per sfruttare la blockchain.

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Sempre più Paesi stanno pensando di entrare nel mondo delle valute digitali dalla porta principale: realizzando una propria moneta virtuale, che possa accompagnare il sistema tradizionale di circolazione della moneta, andando a entrare in conflitto con le criptovalute più note e diffuse del Pianeta.

Australia e la criptovaluta

E così, dopo la Riksbank svedese (la più antica banca centrale del mondo, che in questi giorni sta valutando la possibilità di introdurre una versione digitale della propria corona svedese), anhce la Reserve Bank dell’Australia sta ben pensando di introdursi nella stessa linea guida, andando a comprendere se la propria moneta fisica possa essere accompagnata o sostituita da una versione digitale.

Attività illecite

Parlando pubblicamente alla stampa, Philip Lowe, governatore dell’istituto monetario, ha definito il Bitcoin come “il male”, considerando che – purtroppo – è stato (ed è) spesso utilizzato per attività illecite.

Rammentando altresì che Bitcoin è “una mania che è al limite della speculazione”, Lowe si è poi soffermato nel sostenere come la tecnologia che sta alla base delle criptovalute, come la blockchain, possa essere sfruttata nel tempo per poter rendere le monete digitali erogate dalle banche centrali come “superiori” a Bitcoin.

Economia sommersa

Lowe ha inoltre aggiunto come quando si pensa esclusivamente come strumento di pagamento, Bicoin sembra essere “interessante” soprattutto per coloro che desiderano effettuare delle transazioni illegali o nell’economia sommersa, piuttosto che nelle transazioni quotidiane.

Il governatore ha quindi ulteriormente affermato come per il momento, dunque, il fascino attuale di tali monete è dettato soprattutto da una “mania speculativa” che per il loro uso come forma conveniente di pagamento elettronico.

Dichiarazioni sicuramente piuttosto contrastanti, che tuttavia non sono certamente isolate e che potrebbero essere assunte come spunto per ulteriori elucubrazioni in materia. Quel che sembra essere certo è che sempre più banche centrali stanno mettendo la blockchain al centro delle loro mire. Funzionerà?