Criptovalute, il 14% dei cinesi ha già investito

Criptovalute, il 14% dei cinesi ha già investito. Le criptomonete continuano a prendere piede nell’economia asiatica.

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Stando a quanto afferma uno studio Pawnes, 1 cinese su 7 ha già investito in criptovaluta.

L’indagine ha rilevato che solo 75 dei 4.200 intervistati non aveva mai  sentito parlare della tecnologia della criptovaluta o della blockchain, per circa il 2% del campione dell’indagine. L’indagine ha inoltre rilevato che il 40% degli intervistati ha espresso la volontà di investire nelle criptovalute in futuro, nonostante quasi l’83% del campione descriva l’investimento nella criptovaluta come una nuova tendenza.

Il 14% del campione, ovvero 598 intervistati, ha dichiarato di aver investito in criptovalute, e quasi il 70% di loro ha acquistato la moneta tramite un exchange. Ancora, 266 intervistati sono venuti a possedere la criptovaluta mediante airdrops, mentre 263 lo hanno fatto con il mining.

Social media  vincono

Il campione ha indicato che i social media sono il mezzo dominante attraverso il quale i cittadini cinesi sono stati esposti al mondo criptovalutario, con il 38% degli intervistati che afferma di essere stato esposto alla crittografia attraverso i social network, seguito dal 26% che ha chiamato in causa “parenti e amici”. Panews ha anche notato che la maggior parte degli intervistati ha associato le criptovalute principalmente a prodotti di investimento, e non come mezzo di scambio commerciale.

Ad ogni modo, è anche vero che mentre 4.125 intervistati hanno indicato di avere familiarità con i concetti di criptovaluta, Bitcoin e tecnologia blockchain, solo 372 individui si sono descritti come in possesso di una forte comprensione degli argomenti pertinenti, pari a circa il 9% di tutti gli intervistati.

Gli intervistati e Bitcoin

Solo 17 intervistati hanno poi dichiarato di non aver sentito parlare di criptovaluta, mentre 103 hanno dichiarato di non avere familiarità con Bitcoin. Il 60% degli intervistati ha descritto le percezioni comuni riguardo alla complessità dello scambio e della memorizzazione della criptovaluta come la barriera primaria per una maggiore adozione della criptovaluta.