Criptovalute, Jamie Dimon torna a chiamarle spazzatura. Nuovo duro attacco del top manager di JP Morgan su Bitcoin.
Jamie Dimon, CEO di JPMorgan, è tornato a commentare in maniera piuttosto critica Bitcoin, definendo la criptovaluta più nota e capitalizzata del mondo come una “truffa” e affermando che non ha “alcun interesse” su di essa.
Il top manager si è così espresso parlando al 25 ° Annual Summer Celebration Gala dell’Aspen Institute di sabato scorso, con parole immediatamente riprese dalla stampa e da importanti fonti economiche online. Secondo Bloomberg, Dimon avrebbe ulteriormente “suggerito che i governi pensino di passare alla chiusura delle criptovalute, a causa dell’incapacità di controllarle”.
La relazione del magnate della finanza con le criptovalute è piuttosto nota. Già nel mese di settembre 2017 suscitò particolare clamore chiamando Bitcoin una “frode”; da allora Dimon ha offerto valutazioni piuttosto oscillanti, dapprima dichiarandosi “rammaricato” per la scelta delle sue parole, ma ripetendo poi successivi attacchi nei confronti delle criptovalute. Nello scorso mese di ottobre disse di non voler mettere le criptovalute “così in alto nella categoria delle cose importanti nel mondo. Non parlerò più di bitcoin”, con una promessa evidentemente mantenuta solo fino a gennaio, quando Dimon disse a Cointelegraph in commenti privati che “non poteva rispondere” alla domanda su Bitcoin.
Nella sua recente intervista pubblicata nel numero di luglio – agosto della Harvard Business Review, Dimon si è di nuovo rifiutato di commentare direttamente la crittografia, ribadendo che “probabilmente non dovrei dire altro sulla criptovaluta”. Nella stessa intervista, Dimon ha però scisso le sue valutazioni sulla tecnologia blockchain, definendola una realtà, da quelle sulle crittografia, che evidentemente non lo è.
Da allora, segnali contrastanti sono emersi da altre fonti JPMorgan, con il co-presidente della società Daniel Pinto che ha detto a CNBC che le criptovalute “sono reali ma non nella forma attuale”.