Fra dieci anni Bitcoin potrebbe sostituire Visa, MasterCard e PayPal: la ricerca di DataLight

L’ultima ricerca di DataLight ha a dir poco sconvolto tutti i grandi nomi del settore della gestione del denaro e delle transazioni di fondi: il Bitcoin potrebbe arrivare a sostituire Visa, MasterCard e Paypal, diventando ufficialmente il più grande colosso del mondo economico non solo virtuale, ma anche fisico, dal punto di vista commerciale.

Questa news, ormai considerata ufficiale e veritiera, ha portato tutti a porsi una serie di domande su quale sia il metodo di investimento più efficace, non solo nel breve periodo: questo perché, secondo le stime effettuate dai più abili data analyst attualmente interessati al fenomeno Bitcoin, la criptovaluta virtuale più nota del mondo, mantenendo costante questo tasso di crescita, potrebbe arrivare ad usurpare il trono a tre dei nomi più importanti nel mondo dei sistemi di pagamento globali, dando probabilmente vita a quella che sarebbe una rivoluzione senza precedenti, all’interno di questo settore. Ma com’è giunta DataLight ad una conclusione di questo genere?

Bitcoin sostituirà Visa, MasterCard e PayPal?

La più nota piattaforma di analisi delle criptovalute e del loro mercato, infatti, ha basato la propria ipotesi su una serie di fattori che rendono il Bitcoin una soluzione che l’utente medio dovrebbe prediligere, rispetto alle possibilità attualmente presenti sul mercato, in virtù della maggiore velocità di scambio dei flussi di denaro, visto il numero di nodi (fondamentali nella comunicazione dei dati peer-to-peer ed end-to-end, fondamentali nell’epoca digitale) attivi ed al massimo delle proprie funzionalità, un costo inferiore per quanto concerne la gestione delle proprie istanze e le commissioni per ogni transazione.

Inoltre, vanta una maggiore efficacia dal punto di vista fisico, visto che i tecnici e gli esperti che reggono il sistema Bitcoin sono in grado di tenere costantemente sott’occhio l’andamento di ogni piattaforma e Wallet (portafogli virtuale) connesso ai propri sistemi.

Paypal e le criptovalute

La posizione di Paypal è stata controversa, all’inizio ha preso le distanze dalle criptovalute, il motivo è che sono viste come una minaccia e possibile utilizzo di fondi illeciti, ha addirittura non solo vietato ma anche chiuso account che utilizzavano Paypal per comprare criptovalute, anche tra privati.

Di recente, invece, Paypal ha stretto accordi con Coinbase non per comprare ma per ricevere pagamenti da criptovalute.

Commento della redazione : le criptovalute sono una realtà , cercare di evitarla non porta benefici, al contrario cercare di affiancarla ed evolversi può essere una soluzione vincente.

I punti di forza del Bitcoin

Bitcoin, ad esempio, ha circa oltre diecimila nodi attualmente in funzione, quasi cento volte in più rispetto ai data center di Visa e MasterCard, e quasi duecento volte rispetto a quelli di PayPal . È opportuno, tuttavia, considerare anche un fattore fondamentale, ossia il tempo decorso dalla nascita del brand.

Per quanto Bitcoin possa annoverare fra le proprie fila un numero di utenti decisamente inferiore, ha macinato numeri decisamente superiori a quelli dei tre concorrenti che sono stati presi in esame, nello stesso periodo di tempo, sfruttando l’era digitale come la locomotiva della propria crescita, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche sotto quello della popolarità.

Infatti, nel momento in cui si considera quale importanza abbia assunto una novità del settore finanziario come Bitcoin rispetto ai colossi del settore, e si valuta anche la popolarità come fenomeno mediatico, si può facilmente comprendere che tutti i dati e le statistiche della criptovaluta più nota del web non solo hanno margini di crescita quasi fuori da ogni logica, ma sono anche destinati a salire molto rapidamente.

Per DataLight questi sono segnali di un work in progress che in un futuro non troppo lontano potrebbe portare il Bitcoin ad essere il vero nome di spicco per questo settore, avendo dunque acquisito una quota di mercato sufficientemente distante dalla propria nicchia originale, aprendo le porte ad una serie di investimenti e cambiamenti attualmente impensabili, in questo ambito.