I 3 errori più comuni quando si gestiscono criptovalute

I 3 errori più comuni quando si gestiscono criptovalute. Qualche spunto di riflessione… e di cautela!

I 3 errori più comuni quando si gestiscono criptovalute - errori cripto

Anche se oramai si parla di criptovalute in maniera molto più corrente, tanti di noi commettono errori molto comuni e molto nocivi sulla corretta gestione delle valute virtuali.

Proviamo a riassumerli!

Trattare gli exchange come le banche

Mt. Gox è un nome che, ai “criptovalutisti” di più lunga memoria, genererà qualche brivido. Si tratta infatti di un’azienda giapponese, ora in bancarotta, che un tempo era la più grande borsa valori in ambito criptovalutario. Purtroppo, però, la sua piattaforma è stata hackerata nel 2011 causando la perdita di 1,35 milioni di BTC e, nel 2014, per 450 milioni di dollari di valuta. Più recentemente, un hack del 2016 è costato 72 milioni di dollari agli utenti di Bitfinex, che poi ha dato seguito a una controversa strategia di “socializzazione” delle perdite maturate tra i suoi utenti nel periodo successivo.

Insomma, anche se la sicurezza è certamente migliorata in tutto il settore criptovalutario, gli investitori dovrebbero comunque adottare misure accurate per proteggere i loro risparmi e i loro investimenti.

Come ha scritto InfoSec, le vulnerabilità nel settore comunque rimangono. E sfortunatamente molti investitori in criptovaluta continuano a trattare gli exchange come se fossero delle banche, sebbene gli exchange non offrano strumenti di protezione ai consumatori.

Trascurare le tasse

Un altro errore molto comune è quello di trascurare gli aspetti fiscali. Anche in questo ambito, però, molto è stato fatto: la maggioranza degli exchange ha attivato dei servizi di consulenza fiscale per i propri clienti, anche se i clienti non dovrebbero attendersi certo una condivisione troppo qualificata.

Smarrire i wallet

I wallet per le criptovalute, sebbene la loro natura offline (wallet offline )li protegga dagli hacker, non offrono una protezione simile contro la loro distruzione. Supponiamo che il wallet venga rovinato, si bagni, si smarrisca o altro ancora: i risparmi in esso contenuti vengono definitivamente cancellati.

Insomma, se è vero che i wallet hardware hanno determinato un buon passo in avanti in termini di sicurezza rispetto a quanto non fosse possibile verificare con i wallet online (e soprattutto con quelli gestiti dagli exchange)… attenzione a come li custodite e gestite.