L’industria automobilistica guarda con sempre maggiore attenzione alla blockchain

L’industria automobilistica guarda con sempre maggiore attenzione alla blockchain - automotive

E’ sempre più forte l’attenzione del mondo produttivo alla tecnologia blockchain. Una attenzione del tutto logica, alla luce delle sue potenzialità e tale da spingere sempre di più il mondo della politica a scindere quello che per lungo tempo era stato un binomio inattaccabile, tra blockchain e criptovalute.
Tra i settori produttivi che hanno puntato con maggior forza sulla nuova tecnologia c’è l’automotive. Tante le iniziative sinora messe in campo e programmate per l’immediato futuro. In questa seconda categoria rientra il progetto di collaborazione siglato da cinque grandi marchi del settore, il quale mira alla realizzazione di un sistema di identificazione dei veicoli in grado di facilitare i pagamenti automatici dei pedaggi.

Di cosa si tratta?

A partire dal mese di novembre, BMW, General Motors, Ford, Renault e Honda inizieranno a testare un sistema basato sulla tecnologia blockchain per il riconoscimento delle automobili e i pagamenti automatici dei pedaggi. La partnership intrapresa da alcune delle maggiori case automobilistiche mondiali è stata resa nota dal portale d’informazione Nikkei Asian Review, secondo il quale essa sarebbe rivolta alla realizzazione di un sistema di identificazione dei veicoli che dovrebbe essere oggetto di sviluppo nel quadro della Mobility Open Blockchain Initiative.
In pratica ad ogni automobile esaminata nell’ambito del progetto sarà assegnato un ID digitale legato alla proprietà, alla cronologia dei servizi e ad un portafoglio il quale farà da base per i pagamenti di eventuali tariffe, permettendo al veicolo di farlo in automatico senza che si renda necessario l’utilizzo di un hardware dedicato.
Le case interessate puntano in particolare sull’applicazione di larga scala del sistema al fine di connettere i veicoli elettrici, di modo che spese come quelle collegate a soste e pedaggi possano essere automaticamente registrate e pagate nel momento stesso in cui il veicolo viene collegato alla presa di corrente per ricaricare la batteria.

Lo studio di Reportlinker

L’accordo annunciato da Nikkei Asian Review va in pratica a confermare quanto affermato in un recente studio di Reportlinker, secondo il quale nei settori dell’automotive e aerospaziale la crescita della tecnologia blockchain continuerà a grande ritmo nel corso di tutto il prossimo decennio. In particolare gli analisti che hanno redatto lo studio, hanno previsto che entro il 2029 l’utilizzo dei registri distribuiti in questi settori consentirà di ottenere una crescita media del 60,35% all’anno, andando infine a raggiungere il ragguardevole valore di 20 miliardi di dollari.

L’accordo tra Jaguar e IOTA

Va peraltro ricordato che già nel corso dell’estate è stato sottoscritto un accordo tra IOTA e il celebre produttore di automobili Jaguar Land Rover, nell’ottica di un sistema proof-of-concept grazie al quale diventerebbe possibile il tracciamento dei consumi energetici degli autoveicoli della casa, in particolare nei modelli I-Pace, facendo leva sull’utilizzo della blockchain. Per effetto di questo accordo,  la funzione “Green Charging”, fondata su uno smart wallet IOTA, permetterà agli utenti di tracciare la provenienza dell’energia impiegata, in modo da decidere in totale autonomia se sia il caso di ricaricare la propria automobile utilizzando soltanto elettricità derivante da fonti rinnovabili oppure ripiegare su altri tipi di combustibile.