Mizuho NON sta lanciando una nuova criptovaluta

Mizuho NON sta lanciando una nuova criptovaluta. Si sgonfia il rumor sui progetti della più grande banca del Giappone.

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Negli ultimi giorni diversi mezzi di comunicazione hanno riferito che la giapponese Mizuho, la più grande banca del Paese, e decine di altri operatori, sarebbero intenzionati a lanciare un nuovo asset su blockchain. Stanod a quanto ora precisa Quartz, però, questi report sono falsi: J-Coin i Mizuho non ha nulla a che fare con la criptovaluta o addirittura con la blockchain più in generale.

J-Coin è uno sforzo per modernizzare l’economia giapponese, un’economia in cui circa 4 transazioni su 5 avvengono ancora in contanti, ponendola molto al di sotto del resto del mondo in termini di adozione del pagamento elettronico. Nella vicina Cina, ad esempio, il WePay di Tencent, un sistema basato su un codice QR che si integra con il conto bancario dell’utente, e che permette di pagare istantaneamente le merci, è molto usato. Nulla è più comune di AliPay, tuttavia, che ha oltre 700 milioni di utenti su oltre 1 miliardo di residenti in Cina.

Diversi fattori contribuiscono al basso tasso di adozione dei pagamenti elettronici in Giappone. In primo luogo, i tassi di interesse negativi e bassi hanno probabilmente incoraggiato i giapponesi ad accumulare i loro contanti. In secondo luogo, il Paese ha uno dei tassi di criminalità più bassi del mondo – le persone sono più a loro agio a portare in giro il denaro contante. Infine, la popolazione giapponese è più anziana della maggior parte – solo il Principato di Monaco ha un’età media superiore ai 47 anni del Giappone. I pagamenti digitali e gli smartphone sono più popolari tra i giovani.

J-Coin vuole dunque modernizzare questo contesto, ma non ha alcuna intenzione di diventare una criptovaluta. Ma perché allora si è alimentato questo rumor? In realtà, anche le dichiarazioni dei rappresentanti di Mizuho ai media probabilmente non hanno aiutato, arrivando perfino a citare la possibile esistenza di una piattaforma di valuta digitale.

La banca, in verità, non ha comunque mai affermato che avrebbe lanciato un prodotto a catena di blocco o una stablecoin. Ha invece precisato che avrebbe creato una rete di pagamenti digitali, il cui risultato finale è appunto J-Coin. Una sorta di risposta nativa a Samsung Pay, Apple Pay, Android Pay, AliPay, WePay, o qualsiasi altra forma di pagamento.