Non bisogna confondere queste due tipologie di criptovalute!

Non bisogna confondere queste due tipologie di criptovalute! - criptovaluteSe siete dei curiosi osservatori del mondo cripto, leggendo sui vari siti o libri di informazione, potreste aver pensato che esistano migliaia di criptovalute nel mondo. Ma non è così! Sì, sono tutte risorse digitali. E sì, sono tutte simili all’apparenza. Ma meno di un decimo sono vere criptovalute.

Ne esistono due tipi di base

  1. Le criptovalute del primo tipo sono quelle che vengono considerate vere criptovalute e vengono denominate “coin”. Includono, ad esempio, Bitcoin, Ethereum, Cardano, EOS ed altre. Esse rappresentano la moneta digitale che potrebbe, un giorno, funzionare come i dollari, gli euro o gli yen di oggi, ma in modo più trasparente ed efficiente. In poche parole, si tratta di dati salvabili nell’hard disk di un computer, che seguono le regole definite da software specializzati. Ma il fatto veramente unico ed innovativo, è che questi dati non sono immagazzinati in un deposito centrale né gestiti da una singola organizzazione. Al contrario, sono automaticamente prodotti ed immagazzinati su innumerevoli computer connessi ad Internet, in un modo che è privo di trucchi, accessibile a chiunque e, idealmente, non controllato da nessuno. Queste criptovalute vivono su una rete chiamata blockchain, o anche “public distributed ledgers”. Ne esistono centinaia, molte delle quali supportate da team di sviluppatori professionisti.
  2. Le criptovalute del secondo tipo, invece, non sono vere criptovalute. Molti le chiamano “ICO” (Initial Coin Offering) o, più comunemente, “token”. Presentano alcune proprietà fisiche che le rendono simili ai coin, ma anche un paio di differenze sostanziali che approfondiremo in seguito. Ce ne sono migliaia e la stragrande maggioranza è o un fallimento o una truffa.

Differenze tra criptovalute

Non esiste questione al mondo sulle criptovalute che sia effettivamente semplice come ci viene raccontata da studiosi ed analisti. Bisogna tener conto di molte variazioni, differenze ed eccezioni. Ecco le principali:

  • Gestione centralizzata dei coin. Alcune società stanno stravolgendo la natura delle criptovalute come risorse decentralizzate, accentrandone la gestione nelle mani dei membri della società. Gli esempi più palesi sono quelli della Ripple Company con XRP e di Facebook con Libra.
  • Token usati come coin. La maggior parte dei token nel mondo, oggi, sono semplicemente token e nient’altro. Ma ce ne sono alcuni molto diversi, i cosiddetti ICO, che sono destinati a trasformarsi in coin in una data futura, prestabilita. Un caso noto è quello di EOS, un’avanzata criptovaluta il cui lancio del 2018 è stato annunciato un anno prima, affiancato dalla vendita di ICO per finanziare il progetto stesso, che al momento del lancio si sono trasformati in valuta EOS. In un anno si sono raccolti 4 miliardi di dollari.
  • Token di sicurezza. Agli inizi del settore cripto, la maggior parte degli investitori pensava erroneamente di poter partecipare al successo di una nuova impresa alla vecchia maniera, cioè comprando delle azioni ordinarie. È accaduto che molti sono stati truffati senza poter appellarsi a diritti o assicurazioni. Per risolvere questo problema, l’industria attuale sta usando i token come titoli, creando quelle che un giorno potrebbero essere azioni digitali ordinarie. Al momento ne esistono solo una manciata, ma sono destinati a diventare la norma.