Petro, l’assemblea degli oppositori la dichiara illegale

Petro, l’assemblea degli oppositori la dichiara illegale: la criptovaluta venezuelana continua a far discutere, e dividere.

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Vi ricordate del Petro, la criptovaluta venezuelana della quale abbiamo seguito le varie vicissitudini? Ebbene, uno dei due principali organismi legislativi opposti al governo del Venezuela, ha stabilito che l’emissione di una criptovaluta nazionale da parte del Paese è illegale, secondo la stessa legge nazionale.

Martedì scorso, l’Asamblea Nacional del Venezuela, un gruppo di politici in gran parte in disaccordo con il presidente Nicolas Maduro e le sue politiche, ha dichiarato che ritiene che la criptovaluta Petro sia incostituzionale, denunciando il progetto non solo come una frode, ma anche come una minaccia per i potenziali investitori .

In una dichiarazione pubblica, i membri del gruppo si sono scagliati contro la vendita dell’asset, che si dice abbia già raccolto 735 milioni di dollari, sostenendo che è semplicemente un sintomo della crisi politica in corso nel paese.

L’assemblea ricorda inoltre come il governo abbia affermato che le imprese dovrebbero accettare la criptovaluta, che, se emessa, segnerà un record: la prima volta che uno Stato ha emesso una forma di pagamento basata su blockchain. Tuttavia, prosegue la stessa assemblea, il Petro sarebbe soprattutto un altro modo in cui un governo dichiarato “corrotto” sta cercando di sottrarre fondi ai cittadini.

Una posizione, quella dell’assemblea, che risulta essere sostanzialmente appoggiata da alcuni governi internazionali, particolarmente duri con il regime di Maduro, e in grado di guardare con sospetto al Petro, una particolare valuta emessa a valere sul barile di petrolio, e che però non ha relazioni con il bolivar, la valuta tradizionale, che non può essere ad esempio usata per acquistare la criptovaluta statale.