Playboy fa causa a startup di blockchain per aver bloccato i propri progetti di pagamento

Playboy fa causa a startup di blockchain per aver bloccato i propri progetti di pagamento. La BLOC nel mirino del gigante del softcore…

Playboy fa causa a startup di blockchain per aver bloccato i propri progetti di pagamento - playboy3

Playboy Enterprises, la società cui fa capo Playboy, la rivista erotica softcore più famosa del mondo, ha citato in giudizio una startup di blockchain per frode e violazione del contratto dopo che non avrebbe rispettato i propri progetti per favorire un servizio di pagamento in valute digitali.

Il Los Angeles Times riferisce infatti come una causa legale sarebbe stata avviata alla Corte Superiore della Contea locale. L’oggetto? Si sostiene che la Global Blockchain Technologies (BLOC) non sia riuscita a soddisfare i requisiti di un accordo per integrare il VIT (Vice Industry Token) di criptovaluta con la piattaforma di pornografia online di Playboy.

A marzo era infatti stato firmato un contratto che avrebbe favorito l’adozione del VIT come metodo di pagamento autorizzato, con la società BLOC che lo avrebbe trasformato in un ecosistema tokenizzato che avrebbe premiato gli utenti per aver interagito mediante tale strumento. Un comunicato stampa ufficiale della BLOC, pubblicato a maggio, aveva precisato che si trattava di “sviluppare la punta di diamante di un portafoglio digitale”, consentendo agli utenti di pagare il contenuto online di Playboy con criptovaluta, e persino di ottenere ricompense per guardare video “audaci”.

Global Blockchain Technologies (BLOC)

[BLOC] è lieta di annunciare che collaborerà con Playboy Enterprises Inc. (“Playboy”) allo sviluppo di un portafoglio digitale che consentirà l’integrazione di Vice Industry Token (“VIT”) nel portale multimediale di Playboy.tv. La combinazione del contenuto di Playboy.tv con la tecnologia di monetizzazione del coinvolgimento di VIT consentirà agli utenti di essere pagati per guardare i contenuti video; la compagnia e Playboy inaugureranno una nuova era di consumo dei media che arricchirà il coinvolgimento degli spettatori e sposterà la dinamica del potere dei media online – squilibrata – a beneficio del pubblico. Le due società stanno anche esplorando potenziali usi aggiuntivi (…)

sosteneva il comunicato.

Playboy sostiene che nessuna parte del progetto è in realtà stato tradotto in realtà, domandando così il rimborso dei danni. Il LA Times riporta che BLOC aveva persino accettato di pagare a Playboy 4 milioni di dollari per integrarsi con la sua tecnologia: denaro che non è mai arrivato. VIT però non ci sta, e risponde prontamente che in realtà l’accordo è stato rispettato, negando qualsiasi illecito e descrivendo la causa come “frivola”.

Indipendentemente o meno dal fatto che la causa sia legittima, lo scandalo evidenzia il rischio che le grandi aziende affrontano quando entrano nel mercato della criptovaluta con troppa superficialità, considerando che questa tecnologia non è stata testata su scala macro.