Santander supporta Ripple in America Latina

Santander supporta Ripple in America Latina - Banco Santander

Anche in America Latina le criptovalute stanno riscuotendo un notevole successo. Basti pensare ai tanti progetti avviati in Argentina, ove gli asset digitali si stanno rivelando un ottimo contrappeso alla fragilità del peso, e in Brasile, ma non solo.
Proprio il favore che molti investitori riservano a Bitcoin e Altcoin ha perciò spinto anche le istituzioni bancarie a guardare con sempre minore diffidenza al fenomeno, cercando di sfruttarne le potenzialità e, quindi, i lati positivi che da esso possono derivare. Come sta facendo il Gruppo Santander.

Santander punta su Ripple

Le banche del Gruppo Santander offriranno un servizio basato su Ripple in America Latina. Una notizia importante, in quanto One Pay FX, la app mobile che utilizza la piattaforma xCurrent di Ripple va in tal modo ad aprire un vero e proprio “corridoio di pagamento” grazie al quale i clienti del continente potranno inviare il proprio denaro negli Stati Uniti in maniera non solo rapida, ma anche gratuita.
Considerato come il gruppo bancario iberico sia al momento presente in Brasile, Uruguay, Cile e Messico, si presume che proprio questi saranno i Paesi protagonisti della prima fase dell’operazione. Mentre per i clienti statunitensi non è ancora chiaro cosa potrà accadere, in quanto se Santander ha dichiarato l’intenzione di offrire loro lo stesso servizio, a fare da ostacolo sono in questo caso le normative molto restrittive degli USA.

Le dichiarazioni di Cedric Menager

A spiegare il senso dell’operazione One Pay FX è stato Cedric Menager, CEO della società che offre il servizio. E’ stato proprio lui a ricordare come i clienti restii ad effettuare trasferimenti internazionali si sono convertiti agli stessi convinti dalla bontà delle procedure, mentre quelli che utilizzavano i trasferimenti internazionali hanno intensificato la frequenza delle operazioni. Sono poi tornati all’ovile i consumatori che avevano deciso di optare per servizi fintech proposti dalla concorrenza.
Una serie di benefici, quelli proposti da One Pay FX, i quali dovrebbero calamitare molti clienti in una America Latina ove l’esperienza di pagamento internazionale risulta meno evoluta se raffrontata ai mercati europei, o addirittura inesistente. Proprio con un servizio di questo genere, Santander mostra di voler puntare su un particolare segmento di clientela, quella formata da coloro che hanno intrattenuto rapporti problematici con il settore bancario tradizionale e non tornerebbero a frequentarlo senza avere contropartite adeguate.

Un’alternativa al sistema SWIFT

La peculiarità di One Pay FX è costituita dal rappresentare una vera e propria alternativa al sistema SWIFT (acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) su cui si reggono al momento le transazioni finanziarie. Fondato nel 1973 a Bruxelles, SWIFT è in grado di assicurare una rete cui si appoggiano più di 10mila istituti finanziari di 212 Paesi dislocati in ogni parte del globo, al fine di inviare e ricevere informazioni relative alle transazioni finanziarie. Prima del suo esordio, il sistema di riferimento per lo spostamento di denaro era il TELEX, oberato però da notevole lentezza e da sistemi di sicurezza non adeguati. Problemi che a poco a poco stanno emergendo anche per SWIFT, tanto da spingere il sistema finanziario a guardarsi intorno alla ricerca di possibili alternative.