Criptovalute, banche centrali UE “al sicuro”

Criptovalute, banche centrali UE “al sicuro”. Un interessante dossier curato dall’ECON del Parlamento Europeo.

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La Commissione per gli affari economici e monetari (ECON) del Parlamento europeo ha pubblicato un report di 30 pagine sulla criptovaluta, intitolato “Valute virtuali e politica monetaria delle banche centrali: sfide future”. In conclusione, il dossier ritiene sia improbabile che la criptovaluta possa prendere il posto della moneta legale, anche sul  lungo termine.

Scritto da Marek Dabrowski e Lukasz Janikowski, appartenenti al Centro per la ricerca sociale ed economica, un istituto di ricerca senza scopo di lucro a Varsavia, il report inizia affermando che contrariamente alle aspettative di molti, l’esperimento di Bitcoin non solo è sopravvissuto, ma si è allargato oltre lo status di nicchia grazie soprattutto alla bolla del 2017, principale elemento responsabile dell’ondata di attrazione globale.

Dopo aver esaminato la tecnologia alla base delle tre criptovalute più importanti – Bitcoin Ethereum e Ripple – gli autori concludono che le valute virtuali non hanno valore intrinseco “nel senso che non sono legate a nessuna materia prima o valuta sovrano”, ma riconosce comunque che anche le valute legali condividono questa caratteristica.

I due ricordano poi che la classica definizione di moneta prevede che l’asset sia un mezzo di pagamento, un’unità di conto e un deposito di valore. Alcuni sostengono che le criptovalute non soddisfano o soddisfano solo parzialmente questi criteri. Il rapporto, tuttavia, riconosce il loro potenziale e afferma che questa possibilità non può essere esclusa. A riprova di ciò, rileva come alcune grandi aziende accettano la criptovaluta come pagamento (sebbene una delle società menzionate, Expedia, abbia interrotto questa opzione).

I vantaggi delle criptovalute, sostiene ancora il dossier, includono l’inclusione finanziaria e l’esclusione della possibilità di furto d’identità. Tuttavia, il know-how tecnico richiesto per utilizzare la criptovaluta è di per sé una barriera considerevole, e l’anonimato preclude la protezione dai furti. L’articolo sottolinea poi che i vantaggi dei pagamenti di criptovaluta – velocità, costi e disponibilità 24 ore su 24 – sono elementi che in realtà anche i tradizionali sistemi di pagamento potrebbero offrire, dati i progressi tecnologici oramai consolidati.

La moneta virtuale può rompere il monopolio delle banche centrali?

Il report sostiene poi che la criptovaluta è fondamentalmente un denaroprivato”, e che gli esperimenti del passato con denaro privato – come durante l’era del free banking negli Stati Uniti nel 19 ° secolo – fallirono per una serie di ragioni che potrebbero ora riproporsi. Fa poi eco alle argomentazioni recentemente avanzate dall’economista Robert J. Shiller, vincitore del premio Nobel, della Yale University, rammentando che tali valute mancavano dell’esternalità della rete, cioè il riconoscimento da parte di agenti economici esterni. Si tratta di un elemento necessario per creare un mercato finanziario solido: le valute private hanno sempre faticato in tal senso. Inoltre, l’articolo evidenzia come le valute private siano volatili e costose da usare.

Infine, l’analisi afferma come alcune criptovalute, come Bitcoin, potrebbero essere in grado di superare alcuni di questi svantaggi, ma la forma esclusivamente digitale, il meccanismo piuttosto complicato e laborioso della loro creazione, e la mancanza di volontà politica di accettarli come moneta ufficiale in qualsiasi giurisdizione – almeno nel prossimo futuro – limiteranno la loro circolazione e uso e renderli improbabili concorrenti al denaro sovrano.

Ricordiamo altresì che la regolamentazione delle criptovalute varia ampiamente tra i paesi dell’Unione. Il governo centrale sta lavorando a leggi appropriate per governare la criptovaluta in tutto il Continente e questa relazione è parte del processo in corso. La scorsa settimana è stata pubblicata la quinta direttiva antiriciclaggio, fornendo ai controllori finanziari locali ulteriori poteri per accedere alle informazioni sui clienti, incluse le società di criptovaluta.