sulle cripto
I pro e i contro di una CBDC verranno valutati da un comitato esplorativo proprio della banca centrale marocchina, esattamente quattro anni dopo aver vietato nel paese le criptovalute, secondo un report pubblicato da Morocco World News.
A causa della “natura speculativa” delle criptovalute, la banca centrale del Marocco continua ad adottare un approccio molto cauto, secondo il report. Il comitato esplorativo ingaggiato dalla banca centrale marocchina, cercherà di analizzare e identificare pro e contro delle CDBC nei confronti dell’economia del paese. Tutto questo, sebbene il paese in precedenza aveva espresso una forte preoccupazione per la mancanza di regolamentazione delle criptovalute, sottolineando come gli utenti fossero esposti a rischi troppo grandi con l’uso delle valute digitali.
Sebbene l’uso del BTC sia stato vietato in Marocco (anche se è comunque possibile comprare bitcoin volendo), nel paese la principale criptovaluta al mondo continua a prosperare, con Kenya, Sud Africa e Nigeria tra i paesi dell’Africa che scambiano più BTC. Ma perché l’uso della criptovaluta è stato vietato nel paese?
L’autorità che si occupa del foreign exchange in Marocco, ha fatto sapere che l’uso delle criptovalute all’interno del paese può comportare sanzioni nei confronti degli utenti ai sensi delle norme esistenti.
L’Office des Changes afferma che le transazioni effettuate utilizzando criptovalute all’interno del Marocco costituiscono una “violazione dei regolamenti di exchange” che sono punibili con le sanzioni previste dalle leggi attuali, si legge in un comunicato stampa.
L’ufficio sollecita inoltre il pubblico a rispettare le disposizioni della normativa sui cambi, che stabiliscono che le transazioni finanziarie internazionali devono essere effettuate tramite intermediari autorizzati e solo con le valute estere quotate dalla Banca Al-Maghrib, la banca centrale del paese nordafricano.
L’ufficio avverte: “Questo è un sistema di pagamento che non è supportato da un’organizzazione, l’uso di valute virtuali comporta rischi significativi per i loro utenti”.
In una nota conclusiva, l’Office des Changes indica che – insieme alla banca centrale del Marocco e al Gruppo professionale delle banche del Marocco (GPBM) – sta seguendo “con interesse” l’evoluzione delle valute virtuali nel Paese.
La scorsa settimana, una società di servizi digitali MTDS ha introdotto bitcoin come modalità di pagamento per i suoi servizi in Marocco, secondo un report. Non è ancora chiaro in che modo la dichiarazione ufficiale influenzerà l’azienda.
La dichiarazione arriva solo un mese dopo che la vicina Algeria ha indicato che potrebbe anch’essa vietare le criptovalute, indica Huffington Post Algeria.
La proposta di legge finanziaria del paese per il 2018, attualmente all’esame del Congresso nazionale del popolo, metterebbe fuori legge il possesso di valute virtuali come bitcoin e il loro utilizzo nelle transazioni.
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