Un nuovo rapporto della società di brokeraggio RBC Capital Markets dimostra che Apple, che già fornisce portafogli di pagamento a milioni di consumatori in un’economia sempre più digitale, potrebbe guadagnare più di 40 miliardi $ all’anno dal business delle criptovalute. Se ciò avvenisse, potrebbe anche stravolgere gli equilibri intorno al settore cripto, portando gli Stati Uniti a rivedere completamente la politica interna relativa alle criptovalute.
L’analista di RBC, Mitch Steves, ha calcolato che la società di pagamenti Square (SQ) genera circa 1,6 miliardi $ al trimestre di entrate legate a bitcoin su una base di utenti attivi stimata in circa 30 milioni.
Apple conta una base di 1,5 miliardi di utenti attivi e, anche supponendo che solo 200 milioni di essi effettuassero transazioni in criptovalute, sarebbe pur sempre una fetta quasi sette volte maggiore di quella di Square, secondo il rapporto.
Secondo i calcoli, quindi, il potenziale guadagno supererebbe i 40 miliardi $ all’anno (il 15% incrementale). Il rapporto afferma anche che i costi di ricerca e sviluppo da impegnare nella missione “sarebbero minimi a nostro avviso poiché l’intero budget di ricerca e sviluppo di Square è inferiore a 1 miliardo $”.
La concorrenza nello spazio delle transazioni in criptovalute “è bassa”, hanno scritto gli analisti. Le leggi rendono difficile per i consumatori statunitensi l’acquisto di criptovalute ma Apple potrebbe risolvere le sfide normative e KYC (Know-Your-Customer) delle criptovalute se creasse un sistema chiuso in cui trasferisce solo la proprietà delle criptovalute tra i clienti, spiega il rapporto.
Potrebbe anche sviluppare un sistema aperto che utilizzi un portafoglio bitcoin (BTC) e il servizio bancario Strike o il Lightning Network della blockchain Bitcoin per ridurre il costo di conversione da fiat a criptovaluta, hanno aggiunto.
Un’eventuale presa di posizione di Apple in questa direzione potrebbe anche ridurre la probabilità che gli USA vietino bitcoin in futuro, hanno affermato gli analisti. In questo modo, infatti, gli Stati Uniti acquisirebbero la maggior parte delle risorse cripto in una prospettiva globale e, a questo punto, non sarebbe logicamente sensato vietarle, hanno spiegato gli analisti.
Esiste, poi, un’altra via che Apple potrebbe scegliere per finanziare il progetto: investire in bitcoin. Al prezzo corrente, se l’azienda acquistasse, ad esempio, 5 miliardi $ di bitcoin, sarebbe sufficiente un aumento del prezzo dell’asset sottostante del 10% affinché l’azienda riuscisse a finanziare completamente l’intero progetto. “Questa è una solida proposta di valore dal nostro punto di vista poiché l’attività verrebbe finanziata senza diluire altri progetti dell’azienda”.
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