Secondo le ultime news in tal proposito, parlando ad una conferenza stampa a Tokyo il presidente di Bitpoint Genki Oda ha specificato che dei 3,02 miliardi di yen rubati, 2,06 miliardi di yen sono attribuibili ai propri clienti mentre 960 milioni di yen sono costituiti da partecipazioni proprie dell’azienda.
Secondo Oda, le perdite dei clienti rappresentano il 13% della quantità totale di criptovaluta che gli utenti conservavano su Bitpoint: il top manager dell’exchange, come hanno dovuto fare i suoi colleghi di altri exchange identicamente colpiti, si è impegnato a rimborsare le vittime, con criptovaluta, una volta che il trading della propria piattaforma sarà pienamente ripreso.
Il furto, che comprendeva somme di valuta digitale espresse in Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin e Ripple, è stato rivelato giovedì scorso, annunciando perdite stimate in 32 milioni di dollari, un numero poi leggermente ridotto a 28 milioni di dollari. Sembra inoltre smentita l’idea secondo cui una parte dei fondi rubati sarebbe già stata recuperata, così come non è affatto già previsto un momento di ripresa delle attività dell’exchange.
Ricordiamo che a settembre 2018 un altro exchange giapponese, Zaif, aveva subito un simile attacco, con 60 milioni di dollari di criptovaluta sottratta.
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