Bitcoin, come usarli a Roma per comprare beni fisici

Bitcoin, come usarli a Roma per comprare beni fisici: cresce nella Capitale il numero di esercizi che accettano i pagamenti in bitcoin.

Sempre più spesso si parla della possibilità di utilizzare i bitcoin come strumento di pagamento, e non solamente di investimento. Ebbene, anche se se ne parla in misura più convinta in termini di proiezione, è bene non dimenticare che in realtà già ora diversi esercizi commerciali “su strada” offrono la possibilità di poter comprare beni fisici con la più nota e diffusa criptovaluta del mondo.

Bitcoin, come usarli a Roma per comprare beni fisici

Stando a quanto ricordavano alcuni quotidiani capitolini non troppi giorni fa, nella sola Roma con un po’ di pazienza è possibile trovare decine di negozi che accettano i pagamenti in valuta virtuale, con un sistema oramai collaudato: il cliente interessato a usare la propria criptovaluta come mezzo di regolamento commerciale paga fotografando un codice con lo smartphone, che fornisce il via libera al processo di trasferimento di bitcoin dal suo portafoglio digitale a quello dell’esercente.

Comprare appartamenti con Bitcoin a Roma

Peraltro, guai a pensare che con i bitcoin si possano pagare solamente caffè e beni di scarso valore assoluto. A San Lorenzo è ben noto l’esempio della possibilità di pagare in bitcoin gli appartamenti in vendita nel complesso De Lollis, mentre abbondano gli studi dei professionisti che accettano altresì pagamenti in bitcoin.

Naturalmente, però, la maggioranza degli esercenti che offre questa possibilità ha una natura merceologica più frequente: pantaloni, scarpe e maglie, possono essere acquistati in bitcoin in numerosi punti vendita capitolini, mentre sempre a Roma si trova quel che si definisce essere il primo rivenditore di Rolex al mondo ad accettare pagamenti in bitcoin.

Certo, dalla disponibilità ad accettare pagamenti in bitcoin, alla possibilità di poterli incassare veramente, la distanza è abbastanza ampia. Tuttavia, è anche questo un segno del cambiamento e, probabilmente, anche il segno della necessità di dare alle criptovalute un nuovo impulso di sviluppo meno legato al mondo speculativo.