In un rapporto sugli utili pubblicato la settimana scorsa, l’azienda ha dichiarato di aver realizzato ricavi per 9,4 milioni $ per i primi tre mesi di quest’anno con una crescita del 44,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Ma ha anche sostenuto spese per 9,3 milioni $ e 5,9 milioni $ rispettivamente nel costo dei beni venduti e in ricerca e sviluppo.Per avere queste entrate, Canaan ha venduto 0,9 milioni di terahash al secondo (TH/s) di potenza di elaborazione Bitcoin, che rappresenta meno dell’1% del totale attuale della rete.
Ciò significa che Canaan ha ridotto i prezzi del suo hardware di mining venduto nei primi tre mesi di oltre il 50% a soli 10 $ per TH/s, riflettendo un rallentamento generale dell’interesse per l’acquisto dell’hardware di mining nelle settimane vicine all’evento di halving di Bitcoin ed alla pandemia di COVID- 19 che ha interrotto la logistica globale.
Precedentemente, Canaan aveva registrato un fatturato di 66,5 milioni $ nel 2019 con 2,9 milioni di TH/s di potenza di elaborazione Bitcoin venduta, il che significa che i prezzi medi sono stati di circa 22 $ per TH/s l’anno scorso. Anche altri importanti produttori hanno adottato una simile strategia di riduzione dei prezzi negli ultimi mesi.
“La situazione generale del mercato da dicembre dello scorso anno fino a gennaio non è stata troppo buona. Quindi il prezzo unitario per TH/s era davvero ridotto”, ha detto Zhang Nangeng, CEO e presidente di Canaan. Il rapporto mostra anche che al 31 marzo Canaan aveva liquidità e mezzi equivalenti per 37 milioni $, rispetto ai 71 milioni $ alla fine dello scorso anno.
“La riduzione è dovuta principalmente a maggiori investimenti a breve termine poiché la Società ha investito RMB173,4 milioni (US 24,5 milioni $) in investimenti a breve termine al 31 marzo 2020″, ha affermato Canaan nel rapporto.
Zhang ha affermato che l’azienda ha stretto una partnership con la Cina Semiconductor Manufacturing International Corporation – oltre all’attuale partnership sulla la supply chain con Samsung e TSMC – per implementare apparecchiature di mining bitcoin con chip da 14 nm che prevede di essere in grado di spedire in grandi quantità nel secondo trimestre.
Ma l’azienda rifiuta di esprimersi sulle prospettive di business per il secondo trimestre 2020 citando l’incertezza dovuta alla pandemia di COVID-19 e quella per il post-halving di Bitcoin che danno “una visibilità molto limitata sui potenziali impatti sulla sua attività e sui mercati in cui opera”.
E voi cosa ne pensate di tutto questo. Zhang riuscirà a ridurre le perdite della sua azienda e a rimanere sulla cresta dell’onda? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.
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