Il 27 settembre si è tenuta al Museo del Louvre una conferenza sulle opportunità e le sfide della tokenizzazione della finanza, organizzata dalla Banque de France. Durante la conferenza, le criptovalute sono state bacchettate dal Presidente della Banca Centrale Europea.
Christine Lagarde, tuttavia, ha inizialmente riconosciuto il “successo evidente delle criptovalute”. Secondo l’ex capo del FMI, le criptovalute sono passate da quella che un tempo era “un’anonima illazione libertaria” a un vero e proprio mezzo di pagamento sempre più accettato.
Non passò molto tempo, tuttavia, prima che questo piccolo riconoscimento venisse spento. La signora Lagarde ha subito sottolineato il pericolo delle criptovalute, citando l’esempio del crollo di Terra USD (quotazione UST).
Inoltre, la Presidente della BCE ha persino rifiutato il termine “criptovaluta” che, a suo avviso, dovrebbe essere sistematicamente sostituito da quello di cripto-asset. Secondo l’autrice, questo termine si riferirebbe piuttosto al carattere “puramente speculativo” delle criptovalute.
Dopo aver condannato le criptovalute, Christine Lagarde ha espresso il suo entusiasmo per lo sviluppo dell’euro digitale. Presentato come un’alternativa più affidabile alle criptovalute, questo euro permetterà soprattutto alle banche centrali europee di mantenere il controllo su una moneta digitale che mira a essere adottata dal maggior numero di persone possibile.
In questo modo, si spera che le autorità monetarie nazionali assumano un ruolo di primo piano nella tokenizzazione e nel decentramento finanziario, che attualmente sfugge loro in modo considerevole. Christine Lagarde ha annunciato a questo proposito:
Se le banche centrali non sono a bordo e non partecipano allo sviluppo e all’evoluzione delle valute digitali, rischiano di perdere il ruolo di ancoraggio che hanno svolto per decenni.
Secondo lei, circa 100 banche centrali stanno attualmente lavorando allo sviluppo delle loro valute digitali. Per il Presidente della BCE, queste valute digitali offriranno l’anonimato delle transazioni. Ha aggiunto:
Durante lo sviluppo dell’euro digitale, abbiamo sempre tenuto presente che il diritto alla privacy è un aspetto importante per gli europei. L’euro digitale rispetterà in una certa misura l’anonimato dei suoi utenti, ma non al livello della Banca Centrale Europea.
Sebbene ciò possa sorprendere, l’uso del termine decentralizzazione per descrivere questo euro digitale può far sorridere. Va notato che l’euro viene sviluppato con l’ambizione di diventare parte della vita quotidiana delle famiglie europee. Il lancio è attualmente previsto non prima del 2026.
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