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Facebook apre ufficio svizzero per la sua crypto Libra

Finora Facebook è stata discretamente riservata per quanto concerne la diffusione dei propri piani per l’investimento in criptovalute e blockchain. Non c’è niente di cui stupirsi, d’altronde: un approccio più trasparente avrebbe potuto aumentare le speculazioni sul mercato e nuove critiche sul gruppo di Mark Zuckerberg, soprattutto in un contesto in cui la disciplina sulle monete virtuali e sui pagamenti in criptovaluta è poco chiara. Tuttavia, come noto, ciò non ha certamente impedito al comitato del Senato degli Stati Uniti che si occupa del settore bancario di inviare una lettera aperta al fondatore di Facebook, domandando dei dettagli sul suo progetto di criptovaluta, chiamato Libra.

Inoltre, secondo quanto recentemente comunicato da una nota stampa di Reuters, gli amministratori delegati delle divisioni di Facebook WhatsApp, Instagram e Messengers sono stati sottoposti a controlli normativi in materia di privacy. Numerosi segnali che sembrano dunque convergere circa la possibilità che Facebook abbia seriamente intenzione di accelerare i propri piani per lo sviluppo in questo settore.

Facebook Libra Networks

Peraltro, stando a quanto è emerso nelle ultime ore, Facebook avrebbe registrato il ‘Libra Networks’ a Ginevra, in Svizzera, diventando così stakeholder dii un’azienda che ha come scopo quello id fornire servizi finanziari e tecnologici e sviluppare hardware e software correlati. Sempre secondo Reuters la registrazione societaria è stata effettuata il 2 maggio 2019.

Un altro  ulteriore indizio che potrebbe far pensare a un lancio progettuale di Libra nel 2019 è il fatto che Facebook ha dato seguito a una ondata di assunzioni per il suo nuovo Facebook team blockchain, che può vantare già più di 40 membri del settore FinTech. Ha anche assunto una posizione più indulgente sulla pubblicità di progetti di criptovaluta e blockchain sulla sua piattaforma di social media, che aveva invece precedentemente (quasi) messo al bando.

Ma perché Facebook ha scelto di avviare il suo progetto in Europa e non, come sarebbe stato più naturale, negli Stati Uniti? Forse Mark Zuckerberg ha sentore che negli USA la regolamentazione sarebbe stata meno favorevole?

Roberto Rais

Grande appassionato di criptovalute, scrittore ormai da tempo per la nostra redazione, particolarmente attento alle blockchain e quotazioni delle criptovalute.

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Roberto Rais

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