In effetti, i dati di Woobull Charts indicano la volatilità a 60 giorni del Bitcoin al 14,25%, un calo significativo rispetto all’oltre 32% registrato allo zenit della corsa al rialzo del 2017.
Tuttavia, in termini di volatilità realizzata, le oscillazioni di prezzo del Bitcoin sono ancora nell’ordine di grandezza superiori a quelle dell’oro, tanto per fare un paragone. I dati del provider di analisi crittografica Skew, mettono l’attuale volatilità realizzata a tre mesi del Bitcoin al 90%, più di cinque volte l’effettiva variazione del prezzo dell’oro come riportato dagli analisti di JP Morgan.
In una nota agli investitori, gli analisti di JP Morgan hanno affermato che l’attuale rally del prezzo del Bitcoin è insostenibile, a meno che la volatilità non diminuisca in modo significativo. Parte di questa valutazione proviene probabilmente da quanto abbiamo assistito nel mese di gennaio, dove il bitcoin è salito del 46% prima di raggiungere quota 42 mila dollari, per poi scendere di oltre il 30% e vedere il suo prezzo calare sotto la soglia dei 30 mila dollari.
Per lo stratega di Bloomberg Mike McGlone, le attuali oscillazioni dei prezzi del Bitcoin sono solo temporanee e a breve il mercato dovrebbe “calmarsi”. Secondo McGlone, la crescente adozione istituzionale del bitcoin costringerà alla volatilità della moneta digitale di scendere anche al di sotto di quella dell’oro.
Tesla, come da noi riportato qualche giorno fa, ha annunciato di recente l’acquisto di Bitcoin per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari, mentre la società di business intelligence MicroStrategy continua ad espandere la sua proprietà in termini di BTC.
All’inizio di febbraio, l’exchange di criptovalute statunitense Kraken ha pubblicato un report in cui prevedeva che la continua corsa al rialzo di Bitcoin, sarebbe stata accompagnata da una ridotta volatilità (che è anche ciò che sperano la gran parte degli investitori, grandi e piccoli).
Secondo Peter Brandt però, Bitcoin si trova ancora in un altro progresso parabolico, infatti, la più importante criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato, stampa fino ad ora circa il 75% dei guadagni da inizio anno.
Secondo il presidente della società Brad Smith, Microsoft, la seconda società più grande degli Stati Uniti, non ha apparentemente alcun piano a breve termine per comprare Bitcoin e inserirlo nel proprio bilancio. Tuttavia, visto quello che è successo di recente, non è detto che qualcuno non si sia già accorto di quello che sta accadendo e abbia iniziato a spostare già qualche fondo.
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