sulle cripto
Kik e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti sono riuscite ad arrivare ad un punto di svolta nella loro controversia su una vendita di token del 2017, convenendo una multa di 5 milioni $.
Secondo i documenti del tribunale pubblico, la proposta di sentenza per un provvedimento ingiuntivo e monetario, che ingiunge anche l’azienda canadese contro future violazioni della legge sui titoli degli Stati Uniti, necessita ancora dell’approvazione del giudice della Corte distrettuale federale Alvin K.
Se approvato, l’accordo concluderebbe una lotta legale tra le due parti durata un anno. Kik, d’ora in avanti, dovrà dare alla SEC un preavviso di 45 giorni su qualsiasi transazione relativa ai suoi token Kin ai sensi della proposta. Tale ordine di preavviso scadrà tre anni dopo che la sentenza inizierà ad avere effetto. Il CEO Ted Livingston ha rifiutato di commentare.
Una causa simile intentata dall’autorità di regolamentazione contro la piattaforma di messaggistica Telegram, ha fatto sì che il progetto blockchain dell’azienda, Telegram Open Network (TON), venisse abbandonato prima ancora che potesse essere lanciato.
Ma l’accordo proposto da Kik ha una differenza fondamentale rispetto alla sfortunata vicenda TON di Telegram: non sta distruggendo i progetti sul token dell’imputato. Imporre a Kik di notificare alla SEC eventuali vendite di kin entro i prossimi tre anni è l’unico vero effetto dell’accordo. La sentenza confermerebbe un lieto fine giuridico che solo 20 giorni fa sembrava dover essere una clamorosa fine per Kik.
Kik aveva inizialmente annunciato di sperare di battere la SEC in tribunale, creando potenzialmente un precedente su come le vendite di token potrebbero essere trattate ai sensi della legge sui titoli degli Stati Uniti.
Tuttavia, si è ritirato da una richiesta di processo con giuria a marzo e ha perso una mozione per un giudizio sommario il mese scorso. In quest’ultimo caso, un giudice ha stabilito che l’emissione di Kin da parte di Kik rappresentava un investimento di fondi in una società mista che cercava di aumentare il prezzo del token, riprendendo alcuni punti del test di Howey, un caso della Corte suprema degli Stati Uniti utilizzato come precedente per valutare se gli asset siano titoli o meno.
Il consigliere generale di Kik Eileen Lyon ha dichiarato, a settembre scorso, che la SEC dovrebbe creare regole chiare per l’industria delle criptovalute, piuttosto che pubblicare “dichiarazioni contrastanti” e altre forme di guida non vincolanti.
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