Le notizie sulle criptovalute segnano il destino delle azioni di Coinbase?

Le azioni del grande exchange statunitense di criptovalute Coinbase (azioni NASDAQ: COIN) hanno subito un duro colpo questa mattina dopo che Binance.US ha annunciato l’intenzione di eliminare le commissioni sugli scambi di Bitcoin per gli utenti che effettuano tali scambi con il dollaro statunitense, Tether, USD COIN e Binance USD.

La mossa arriva mentre il mercato delle criptovalute sta vacillando e il prezzo del Bitcoin lo scorso fine settimana è sceso sotto i 18.000 dollari. Si tratta di un’altra grande minaccia per Coinbase, le cui azioni sono scese di oltre il 78% quest’anno a causa della diminuzione del volume di scambi di criptovalute e dei prezzi delle criptovalute. La notizia è un segno di condanna per il titolo? Diamo un’occhiata.

Le commissioni di trading sono importanti per Coinbase

Le commissioni di trading costituiscono la maggior parte delle entrate di Coinbase. Ad esempio, nel primo trimestre del 2022, quando il volume di scambi sulla piattaforma è sceso al livello più basso degli ultimi cinque trimestri, sono diminuite anche le entrate nette. La grande preoccupazione è che, anche con il calo delle entrate nel primo trimestre, le entrate da transazioni rappresentano ancora circa l’87% delle entrate totali.

Quindi, se Coinbase dovesse ridurre le commissioni di trading per tenere il passo con la concorrenza, si troverebbe senza dubbio in difficoltà, dato l’attuale modello di business dell’azienda. Questo è l’argomento principale del leggendario investitore Jim Chanos, il cui fondo sta shortando il titolo.

“Coinbase non è stata una scelta sui prezzi delle criptovalute”, ha detto Chanos in un podcast qualche settimana fa. “Si trattava di una chiamata su ciò che pensavamo fosse una sorta di modello di business ancillare e predatorio”.

Chanos, famoso per le sue scommesse su ex aziende come Enron, prevede che la commissione dell’1,5% che Coinbase applica agli scambi scenderà fino allo 0,50%. Chanos ha notato che è già scesa dal 4%.

Alla domanda sulle commissioni di negoziazione durante la telefonata sugli utili della società dell’11 maggio, il direttore finanziario di Coinbase, Alesia Haas, ha dichiarato che le commissioni di negoziazione sono rimaste stabili e che il tasso di commissione misto è aumentato nei due trimestri precedenti.

Ma Binance.US non è l’unica borsa a fare concorrenza sulle commissioni. Anche la piattaforma di servizi finanziari SoFi ha annunciato che permetterà agli utenti di investire una parte di ogni deposito diretto in criptovalute senza commissioni.

Coinbase è condannata?

Anche se non direi che si tratta di un buon sviluppo per Coinbase e che potrebbero prospettarsi tempi duri, non mi spingerei a dire che la società è condannata.

Per prima cosa, Coinbase sa da tempo di dover diversificare le proprie entrate e sta lavorando in tal senso. Nel corso della recente conferenza stampa sugli utili, la società ha sottolineato che più della metà dei suoi utenti attivi utilizza Coinbase per attività diverse dal trading, tra cui la coltivazione di criptovalute, la spesa in criptovalute con le aziende e l’utilizzo in applicazioni decentralizzate.

Inoltre, Coinbase sta cercando di diversificare le entrate con servizi in abbonamento. Coinbase One, il servizio di abbonamento della società, consente agli utenti di effettuare trading di criptovalute senza commissioni per un massimo di 10.000 transazioni al mese. Sebbene non rappresenti ancora una parte importante delle entrate, nel 1° trimestre le entrate da abbonamenti e servizi di Coinbase sono cresciute di circa il 170% rispetto all’anno precedente.

Penso che l’aumento della concorrenza potrebbe mettere sotto pressione le commissioni di trading e quindi l’azienda, ma Coinbase è già sopravvissuta agli inverni delle criptovalute e ha ancora uno dei marchi più consolidati del settore. Se si pensa che le criptovalute saranno in circolazione tra 10 anni e che un numero maggiore di persone le scambierà rispetto ad oggi, è difficile immaginare un mondo in cui Coinbase non sia un broker di primo piano in questo settore.