Tasse sulle criptovalute, la Corea del Sud smentisce i rumor

Tasse sulle criptovalute, la Corea del Sud smentisce i rumor. Si attende comunque il nuovo piano fiscale dell’esecutivo.

Il Ministero delle finanze del governo sudcoreano ha negato la veridicità di una recente “fuga” di notizie secondo cui le autorità si appresterebbero ad applicare una tassa sul capital gain del 10%, a valere sui profitti della criptovaluta.

Il 22 giugno, l’agenzia di stampa interna Chosun aveva citato un “alto funzionario governativo” per affermare che il governo si stava preparando ad introdurre nell’ordinamento un’aliquota fiscale del 10% sui profitti derivanti dai rendimenti di criptovaluta, a prescindere dalle dimensioni dell’investimento.

Tassare i profitti delle criptovalute

“Abbiamo già deciso di tassare i profitti dagli investimenti in criptovaluta”, ha dichiarato il funzionario del governo. “La domanda è solo quanto tempo dovremmo dare agli investitori e quando iniziare a implementare la tassa” – proseguiva la voce di corridoio, che aveva poi precisato come il governo avesse scelto di classificare questi profitti come “altri redditi”, suggerendo dunque che l’esecutivo non voleva considerare le criptovalute come prodotti finanziari o di investimento.

Corea del Sud 10% di tasse 

Secondo le leggi fiscali nazionali, le “altre entrate” si riferiscono a redditi irregolari o temporanei, a differenza del reddito da lavoro. Si suppone che questa presunta imposta del 10% sia stata inclusa in una nuova versione del conto fiscale di quest’anno con un periodo di grazia da uno a due anni prima dell’entrata in vigore.

Tuttavia, il Ministero delle finanze è intervenuto in maniera decisa sul tema affermando che il rapporto non contiene alcun cenno di verità. Si attende comunque il nuovo piano fiscale del governo: un documento che avrebbe dovuto esser stato annunciato a giugno, e che potrebbe contenere altre novità in merito alle criptovalute.