Bancomat Bitcoin, anche nelle Filippine si compra criptovaluta agli sportelli ATM

Bancomat Bitcoin, anche nelle Filippine si compra criptovaluta agli sportelli ATM. Ecco l’annuncio di una delle principali banche del Paese.

Bancomat Bitcoin, anche nelle Filippine si compra criptovaluta agli sportelli ATM - bitcoin fraud

Come in molte altre parti del mondo, anche nelle Filippine sta diventando realtà la possibilità di comprare Bitcoin al bancomat. Di fatti, una delle più grandi banche del Paese ha annunciato l’intenzione di lanciare un bancomat per le criptovalute, conforme alle specifiche di Bangko Sentral ng Pilipinas.

Nel  dettaglio, la Union Bank of the Philippines (Unionbank), uno  dei maggiori istituti di credito del Paese, con più di 300 filiali all’attivo, sta lanciando un bancomat criptovalutario, il primo bancomat del Paese per questo tipo di operazioni, a rispettare le regole stabilite dalla banca centrale Bangko Sentral ng Pilipinas (BSP). La stessa banca ha affermato di aver collaborato con l’ente centrale per fornire ai filippini soluzioni innovative per l’acquisto di valute digitali.

In una dichiarazione Unionbank ha affermato che “nella continua ricerca per soddisfare le esigenze e i gusti in evoluzione dei clienti, compresi quelli che utilizzano la moneta virtuale, l’ATM fornirà a questi utenti un canale alternativo per convertire i loro pesos in moneta virtuale e viceversa”. Nell’annuncio non sono comunque state menzionate criptovalute specifiche, anche se è molto probabile che finiranno con il riguardare almeno i Bitcoin.

Bangko Sentral ng Pilipinas, la banca centrale del Paese, ha aggiunto che “a seguito del parere di avvertimento emesso dal BSP nel marzo 2014, è stato adottato un approccio normativo formale attraverso l’emanazione della circolare n. 944 del 6 febbraio 2017”. Tale circolare stabilisce “linee guida per gli exchange di valuta virtuale (VC) che offrono servizi o attività che facilitano la conversione o lo scambio di valuta fiat in VC o viceversa nel Paese”, ha scritto il BSP.

Secondo la circolare, gli exchange devono ora ottenere un certificato di registrazione per operare come società di rimessa e trasferimento fondi. Inoltre,  “i pagamenti di grande valore, superiore a P500.000, o l’equivalente in valuta estera, in ogni singola transazione con clienti o controparti, possono essere effettuati solo tramite pagamento con assegno o accredito diretto su conti di deposito”.

È inoltre previsto che gli exchange debbano “mantenere un sistema di controllo interno commisurato alla natura, alle dimensioni e alla complessità delle rispettive imprese” e rispettare lo standard minimo di controllo emesso dalla banca. A partire dal novembre dello scorso anno, la banca centrale ha concesso licenze provvisorie a sette exchange e sta valutando oltre 40 applicazioni.