Bitcoin: il 95% delle operazioni è falso. Ecco il report choc

Non si può negare come la decisione del Cboe Global Markets, Inc., una delle più importanti borse al mondo per le negoziazioni di derivati, di interrompere l’emissione di nuovi contratti Futures per via dei volumi di trading molto bassi, abbia suscitato una forte preoccupazione.

Probabilmente in conseguenza di ciò, di recente, la società di investimento Bitwise Asset Management è giunta ad una conclusione altrettanto allarmante studiando l’insieme di attività svolte dai molteplici Exchange e dai relativi volumi di trading.

Essa, fondamentalmente, riguarda la veridicità delle operazioni in Bitcoin: in poche parole, almeno il 90% di queste sarebbe generato dagli Exchange in maniera del tutto artificiale.

La strategia delle piattaforme di trading

Non accade, purtroppo, raramente che le piattaforme di trading decidano di manipolare i dati sui volumi allo scopo di sembrare molto più grandi rispetto a quanto lo siano per davvero.

Il motivo, ovviamente, è ben preciso: esse hanno il desiderio di attirare un maggior numero di clienti.

La Bitwise Asset Management, studiando l’attività di ben 81 Exchange nell’arco temporale di 4 giorni, ha notato come il trading effettivo sia risultato inferiore rispetto a quello riportato.

Tuttavia, non è stata solo la Bitwise a sottolineare tali dati sconcertanti, ma anche uno studio realizzato dalla Crypto Integrity, la quale, ponendo l’attenzione sulle attività del mese di febbraio, ha ribadito come esse siano state gonfiante artificialmente.

Transazioni in Bitcoin: le conclusioni della società Bitwise Asset Management

Dati i risultati dell’analisi condotta dalla società di investimento Bitwise Asset Management, si può purtroppo giungere alla conclusione che la quasi totalità delle transazioni in Bitcoin è fasulla.

La citata azienda non ha avuto altra scelta che comunicare i risultati della sua indagine alla SEC (Securities and Exchange Commission) statunitense ponendo l’attenzione su come le operazioni di trading seguissero schemi prestabiliti e su come i volumi, per esempio, aumentassero e diminuissero in orari facilmente prevedibili, coincidenti tra l’altro con gli orari di lavoro e di riposo.

La pratica del wash trading: i risultati preoccupanti dello studio 

Sebbene dei sospetti sussistessero già da un po’, solo ultimamente si è posta una particolare attenzione sulla wash trading, ovvero una pratica diffusa nel mondo finanziario.

Si tratta, nello specifico, di una strategia illegale consistente nella vendita e nell’acquisto simultaneo di uno stesso asset (quindi, in questo caso, il Bitcoin) allo scopo di creare la falsa apparenza di un mercato in attività.

Tuttavia, alla fine, le cifre venute fuori si sono rivelate preoccupanti: solo una minima percentuale è risultata essere frutto di trading autentico.