Bitcoin utilizza più energia rinnovabile rispetto al trimestre precedente

Bitcoin utilizza più energia rinnovabile rispetto al trimestre precedente - fonte di energia rinnovabile energia eolica in italia 1Il Bitcoin punta a diventare sempre più pulito. Secondo l’ultimo rapporto del Bitcoin Mining Council (BMC), il 68% del consumo energetico della rete proviene da fonti rinnovabili.

Secondo il rapporto, l’uso di energia rinnovabile è cresciuto del 7% nel mining di Bitcoin, rispetto all’ultimo rapporto pubblicato a metà anno.

L’ottimizzazione energetica del Bitcoin

Come spiega Michael Saylor, presidente di MicroStrategy e fondatore del BMC, “Bitcoin detiene il 99% dell’hashrate mondiale utilizzato nelle criptovalute”, il che lo rende la “rete più sicura al mondo”. L’ottimizzazione energetica di Bitcoin ha quindi un impatto globale sul consumo energetico delle valute digitali.

Tuttavia, nella presentazione del rapporto, Saylor chiarisce che – secondo i dati della sua organizzazione – il Bitcoin rappresenta solo lo 0,16% del consumo mondiale di elettricità. Ciò si aggiunge al fatto che le emissioni di anidride carbonica generate dalla rete rappresentano solo lo 0,1% della media globale.

Tra l’ultimo rapporto, pubblicato a metà giugno, e quello attuale, la rete Bitcoin ha aumentato le proprie emissioni di carbonio dello 0,014%, ovvero la sua impronta di carbonio è leggermente aumentata. Tuttavia, va ricordato che l’hashrate è cresciuto del 40% nello stesso periodo, raggiungendo i massimi storici nella potenza di estrazione della rete. Da questi dati si può concludere che, in termini relativi, le emissioni di carbonio derivanti dall’estrazione di Bitcoin stanno diminuendo.

I motivi sono stati riportati dal nostro sito

Da un lato, vi è l’impegno di alcune organizzazioni minerarie a ridurre l’impatto ambientale della loro attività. Inoltre, c’è una questione di incentivi. I minatori sono alla ricerca di energia a basso costo per essere più redditizi. Queste includono alcune energie rinnovabili e l’energia di scarto di altre industrie.

È interessante notare che la presentazione del rapporto, avvenuta il 18 ottobre, coincide con i recenti attacchi al Bitcoin da parte dell’organizzazione Greenpeace, che accusa la moneta digitale di non essere rispettosa dell’ambiente. Molti bitcoiners, a loro volta, sostengono che le affermazioni di Greenpeace non hanno un solido supporto scientifico.

Il rapporto del Consiglio dei Minatori si basa su un’indagine condotta tra i membri del Consiglio, composto da oltre 50 aziende e singoli minatori. Secondo il sito web del BMC, i minatori che compongono questa organizzazione senza scopo di lucro detengono più del 45% dell’intero hashrate di Bitcoin, su 105 EH/s. In altre parole, si tratta di un campione abbastanza rappresentativo dell’ecosistema Bitcoin.