“Blockchain può aiutare i paesi a combattere la corruzione”

"Blockchain può aiutare i paesi a combattere la corruzione" - shutterstock 1110008471Un consulente della sezione anticrimine dell’ONU ha evidenziato l’opportunità per paesi come il Kenya di adottare la tecnologia blockchain affinché sia più facile per la nazione rintracciare la corruzione all’interno del governo e ridurre l’impatto dei reati finanziari.

L’importanza della fiducia nella rete

Il consulente regionale anticorruzione dell’ONU, David Robinson, ha affermato che la fiducia nelle attività online sia necessaria mentre si lavora per migliorare la fiducia nei governi e si prevengono le frodi e la falsificazione dei registri pubblici.

Il funzionario ha affermato in una dichiarazione pubblica che nel momento in cui la corruzione intacca la fiducia dei cittadini, una tecnologia che rafforzi questa fiducia diventa una soluzione attraente per i progetti pubblici.

Nell’era della quarta rivoluzione industriale, la fiducia nelle attività finanziarie online è diventata una risorsa fondamentale per le transazioni tra parti che non si conoscono e per rafforzare la fiducia nel governo.

Molti hanno sostenuto che la tecnologia blockchain, che consente di mantenere la tracciabilità delle transazioni, può identificare in particolare attività illecite o irregolari. A tal proposito, Robinson ha sottolineato come la tecnologia blockchain possa essere un’importante soluzione per la comunità globale e le organizzazioni internazionali, poiché è uno strumento che può essere utilizzato come antidoto per la corruzione politica e per proteggere i registri pubblici da frodi e falsificazioni.

Riconoscere ed affrontare il ruolo corruttore dei soldi nella politica

Il presidente di Transparency International aveva affermato, in passato, che i governi devono “affrontare con urgenza” il ruolo corruttore dei soldi nel finanziamento dei partiti politici “e l’influenza indebita che esercita sui sistemi politici”.

Infatti, nel 2016, l’allora capo del dipartimento anticorruzione del Kenya, aveva scritto in un rapporto che il Kenya stava perdendo un terzo del suo bilancio di stato – l’equivalente di circa 6 miliardi $ – a causa della corruzione ogni anno, e che la mancanza di tecnologia rendeva difficile affrontare il problema.

Robinson credeva che i programmi blockchain incentrati sull’automazione ed il controllo di transazioni ad alto rischio come contratti pubblici, trasferimenti di denaro e fondi di aiuto potessero sostenere i paesi nel combattere la corruzione del governo. Tuttavia, ha notato come nell’ambito del progresso tecnologico, le zone rurali del Kenya siano rimaste indietro.

La tecnologia blockchain come arma contro la corruzione

Negli ultimi tempi, diversi paesi hanno provato ad adottare la tecnologia blockchain per combattere la corruzione. A ottobre, il presidente ad interim del Kirghizistan ha chiesto alla commissione elettorale della nazione di utilizzare la tecnologia blockchain per rendere più agili le elezioni nel paese.

Egli ha affermato che solo la tecnologia blockchain avrebbe potuto contribuire per avere elezioni presidenziali e parlamentari “eque”. Molto prima, a settembre, il ministero degli Affari esteri danese ha spiegato in un rapporto come la blockchain, tra le altre tecnologie, potrebbe combattere la corruzione.