Brevetti Winklevoss: una gemini stablecoin nel settore bancario

Brevetti Winklevoss: una gemini stablecoin nel settore bancario - gemini logo 800x400 1I proprietari dell’exchange di criptovaluta Gemini, i fratelli Winklevoss, hanno vinto una raffica di brevetti statunitensi per lo sviluppo di una tecnologia alla base di una stablecoin che, sostengono, potrebbe essere emessa da banche commerciali.

Sei brevetti, assegnati tra agosto 2019 e gennaio 2020 alla società di proprietà intellettuale di Tyler e Cameron Winklevoss, delineano un sistema, simile al modello di token collateralizzato già utilizzato da Tether e dal Gemini dollar dei fratelli (GUSD), che consente agli utenti di scambiare direttamente valuta legale per le loro equivalenti digitali.

Un rapido sguardo ai brevetti

Il sistema di stablecoin necessita di “entità fidate” incaricate di generare, scambiare e distruggere le stablecoin, nonché di garantire uno scambio in valuta fiat con un rapporto stabile 1:1 rispetto ai token emessi.

Un’entità fidata potrebbe essere lo stesso exchange Gemini, afferma il brevetto, ma “altri tipi di entità fidate (ad es. Banche, trust, ecc.) possono eventualmente essere utilizzate per emettere, amministrare, riscattare e/o gestire in altro modo” le stablecoin.

Uno dei brevetti, quello assegnato il 21 gennaio, descrive un modo in cui tali entità, come le banche, possono creare ed emettere nuovi token in modo rapido ed efficiente. Le entità fidate potrebbero anche essere autorizzate ad addebitare agli utenti una “tassa di elaborazione” per coniare le stablecoin.

I brevetti descrivono anche un mezzo con cui le stablecoin potrebbero essere utilizzate come garanzia “nelle transazioni finanziarie eseguite tramite smart contract”. Un altro suggerisce che i dividendi da titoli ed altri strumenti simili potrebbero essere pagati in stablecoin.

Protezione degli investimenti

L’estate scorsa, Gemini ha richiesto la licenza di broker-dealer statunitense che avrebbe consentito ai clienti di acquistare titoli digitali e ricevere dividendi, tutto in GUSD. Lo stablecoin, lanciato a settembre 2018, è stato approvato dal Dipartimento dei servizi finanziari di New York (NYDFS).

I fornitori dello stablecoin GUSD utilizzano già le banche per trattenere i fondi dei clienti. Con sede a Boston, State Street funge da custode offrendo garanzie in USD a sostegno del Gemini dollar.

A dicembre, la banca ha annunciato che avrebbe collaborato con l’exchange Gemini per esaminare i possibili scenari che si sviluppano intorno alle criptovalute. “Il nostro brevetto copre il modo unico in cui lo smart contract Gemini dollar interagisce con l’exchange Gemini”, ha detto a CoinDesk Carolyn Vadino, responsabile delle comunicazioni di Gemini. “I nostri brevetti proteggono gli investimenti che facciamo nella ricerca e nello sviluppo dei nostri prodotti”.

Date le forme di realizzazione dei brevetti, potrebbe essere possibile che il sistema venga preso in considerazione per essere concesso in licenza a banche o altri istituti finanziari. Inoltre, non è chiaro se Gemini utilizzerebbe la moneta GUSD esistente o i token personalizzati basati sulla stessa tecnologia.