Buterin e Schrepel: la tecnologia Blockchain integra le leggi antitrust

Buterin e Schrepel: la tecnologia Blockchain integra le leggi antitrust - ss blockchain 4IRLa settimana scorsa, in una videochiamata, il noto cofondatore di Ethereum (quotazione in tempo reale) Vitalik Buterin e Thibault Schrepel, professore di diritto di Harvard, hanno presentato il loro articolo sul “Codice Blockchain come antitrust”, esplorando le caratteristiche dell’ideologia e sostenendo come la tecnologia blockchain possa integrare le leggi antitrust in aree dove è difficile applicare e far rispettare le regolamentazioni.

Il documento è stato pubblicato per la prima volta a maggio di quest’anno. Ma a causa della pandemia di COVID-19, Buterin e Schrepel non avevano ancora presentato formalmente la loro tesi. Lo hanno fatto ieri in un video di YouTube. L’articolo esplora una teoria del decentramento nel mondo reale, il ruolo degli smart contract e piccoli monopoli con governance distribuita.

Tecnologia blockchain per integrare le leggi antitrust?

Il documento sostiene che gli stati nazionali debbano utilizzare la tecnologia blockchain pubblica e senza autorizzazione per integrare le leggi antitrust. Le norme antitrust proteggono i consumatori dalle pratiche predatorie incentrate sulle imprese garantendo al contempo una distribuzione uniforme del potere tra le aziende influenti.

Buterin e Schrepel spiegano che le blockchain, grazie all’utilizzo di smart contract, possono creare fiducia in situazioni in cui le leggi risultano difficili da applicare. “Sia la tecnologia antitrust che quella blockchain puntano al decentramento”, spiega Schrepel nel video.

Aggiunge che i due meccanismi sono complementari e rendono possibile un libero mercato nel mondo reale. “La legge antitrust fa questo impedendo alle aziende di detenere troppo potere economico, le blockchain lo fanno riducendo gli intermediari e consentendo transazioni peer-to-peer”, aggiunge.

Buterin e Schrepel spingono per un maggiore decentramento

Buterin ha voluto soffermarsi sulle molte idee sbagliate che i media mainstream perpetuano sulla tecnologia blockchain. In particolare, ha osservato che i sistemi blockchain non comportano il fatto che ogni elemento di questi debba essere decentralizzato.

Il 26enne ha specificato che può esserci anche una parte di centralizzazione ed è spesso prezioso avere alcuni attori centralizzati, come i fornitori di portafogli di alcune società di infrastrutture di livello 2: “Allo stesso tempo, c’è questa pressione per cercare davvero di ridurre la misura in cui ciò accade (…) a livello di protocollo, ci impegniamo davvero a spingere per un maggiore decentramento a livello di applicazione e così via”.

Buterin e Schrepel hanno ribadito il loro incoraggiamento ai governi nel fornire sandbox regolamentati e spazi legali in modo che la tecnologia blockchain si evolva diventando più decentralizzata e possa aiutare a raggiungere gli obiettivi delle leggi antitrust.

Nel frattempo, la Cina ha già messo in piedi un governo basato sulla blockchain. I rapporti hanno riferito ieri che il paese ha annunciato lo sviluppo di un sistema decentralizzato di e-governance, importazioni, affari e persino aziende private a Pechino. Ciò è in linea con la sua più ampia spinta per la tecnologia blockchain nell’ambito di un piano quinquennale.