Criptovalute, il mercato brucia 30 miliardi USD in un giorno

In quello che è stato uno dei giorni più neri dell’anno per le criptovalute, il mercato delle valute digitali ha perso più di 30 miliardi di dollari, con Bitcoin in grado di scendere ai minimi da tre mesi a 8.000 dollari.

Molti avevano previsto un enorme calo del supporto a lungo termine di Bitcoin, ma verificare una simile flessione, così rapida e drastica, ha sicuramente generato uno shock tra gli operatori di mercato. E così, ora dopo ora, gli stakeholders hanno visto lo slancio di BTC verso il basso accelerare non appena la criptovaluta ha rotto il supporto a 9.500 dollari. Un’accelerazione con poche battute d’arresto, che ha riportato Bitcoin a quota 8.000 dollari.

Da quel punto minimo Bitcoin ha cercato il rimbalzo, fallendo nel tentativo. È riuscito a stabilizzarsi per qualche ora a 8.600 dollari, ma mentre scriviamo al criptovaluta è scesa ancora, precipitando sotto quota 8.500 dollari. Ma che cosa accadrà ora?

Secondo gli scenari peggiori, il rischio più elevato è quello di una ripida discesa verso quota 4.000 dollari, o anche meno. Tuttavia, si tratta di uno scenario evidentemente estremo, con la maggior parte degli orsi che invece punta Bitcoin verso i 7.000 dollari.

Evidentemente, con Bitcoin in fase decrescente, il resto del mercato non ha potuto che soffrire di questa evoluzione. Ethereum ha perso il 15%, mentre XRP ha toccato i minimi annui. Grazie a una prestazione altalenante ma non troppo negativa, Tether è riuscito a riconquistare il quinto posto, unica criptovaluta tra le prime dieci che non ha ceduto troppo terreno.