Donna australiana accusata di aver scambiato illegalmente oltre 3 milioni $ in cripto

Donna australiana accusata di aver scambiato illegalmente oltre 3 milioni $ in cripto - cybercrimeUna donna australiana è stata accusata dalla polizia di stato del Nuovo Galles del Sud per aver scambiato illegalmente milioni di dollari di criptovalute, incluso bitcoin.

Il primo arresto in Australia per la legge sui “fornitori di valuta digitale non conformi”

Secondo quanto riportato da 9News Australia, i detective della Cybercrime Squad del Nuovo Galles del Sud (NSW) hanno colto la donna in flagrante con 60.000 $ AUD (38.736 $ USD) in contanti, proventi di una vendita illegale di criptovalute, e altri 3.8 bitcoin su un dispositivo hard wallet, a Burwood, Sydney, all’inizio di questo mese.

Il capo della Cybercrime Squad, il sovrintendente investigativo Matt Craft, ha affermato che si trattava del primo arresto da parte del team relativo ai “fornitori di valuta digitale non conformi” nello stato e che potrebbe essere il primo del suo genere in Australia, secondo il rapporto.

“Questo sarà il primo di molti arresti che credo faremo nei prossimi anni e tu sei stato avvisato”, ha detto Craft, presumibilmente rivolgendosi ad altri che conducono vendite illegali di criptovaluta.

Un’azione ad ampio raggio per colpire i criminali nel mondo delle criptovalute

L’arresto ha fatto seguito a una serie di inchieste condotte dall’unità di criminalità informatica Strike Force Kerriwah, istituita alla fine del 2018 per indagare sulle operazioni di riciclaggio di denaro online nel Nuovo Galles del Sud.

Si ritiene che la donna di 52 anni, gestiva un sindacato che si occupa di riciclaggio di denaro sporca, secondo il rapporto. Gli investigatori locali hanno ragione di credere che il progetto vada avanti da anni.

L’indagine stessa è iniziata più di un anno e mezzo fa, nel novembre 2018. Il sindacato stesso era probabilmente “in affari” dal 2017, e durante questo periodo, ha scambiato 3,23 milioni di dollari (5 milioni di dollari australiani) in Bitcoin.

Gli investigatori, durante l’azione, hanno anche sequestrato altri portafogli di criptovaluta con ulteriori 18.200 $ AUD (11.749 $ USD) in bitcoin insieme a dispositivi di archiviazione digitali, computer e telefoni cellulari che si trovavano in una proprietà residenziale a Hurtsville, sempre a Sydney, subito dopo l’arresto della donna.

L’inchiesta è avvenuta in collaborazione con l’AUSTRAC (Australian Transaction Reports and Analysis Centre) e l’Australian Criminal Intelligence Commission (ACIC). La donna è stata accusata di tre capi di imputazione relativi al fatto di aver deliberatamente trattato i proventi di reato e di aver violato i requisiti relativi ai servizi di cambio di valuta digitale.

La polizia ha dichiarato che la donna sarà accusata in tribunale per aver effettuato transazioni in bitcoin per un valore di oltre 5 milioni di dollari australiani (3,22 milioni di $ USD) dal 2017. Gli emendamenti della legge antiriciclaggio e antiterrorismo (2006) del paese sono stati introdotti nell’aprile 2018.

Questi hanno ampliato il campo di applicazione dell’atto per includere la regolamentazione degli exchange di criptovaluta. E voi quale exchange utilizzate? Avete provato i software di trading automatico come Bitcoin Pro? Cosa ne pensate?