Ebang lancia un’IPO da 100 milioni $ in USA per diventare pubblica

Ebang lancia un’IPO da 100 milioni $ in USA per diventare pubblica - ebangEbang International Holdings, uno dei principali produttori di apparecchiature per l’estrazione di bitcoin, sta facendo un altro tentativo per diventare pubblico, questa volta più lontano da casa e con un obiettivo di raccolta fondi più piccolo.

La società di Hangzhou, con sede in Cina, punta a raccogliere fino a 100 milioni $ da una initial public offering (IPO) negli Stati Uniti, secondo un documento del 24 aprile della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.

La società cinese sarebbe quotata sotto il simbolo ticker EBON alla Borsa di New York ed al Nasdaq. Loop Capital Markets a Chicago e AMTD Global Markets a Hong Kong sono i sottoscrittori dell’accordo.

Questo è il secondo tentativo di Ebang di trasformarsi in un’impresa pubblica dopo che non è riuscita a farlo alla Borsa di Hong Kong (HKEX) nel giugno 2018. Il ricavato dell’obiettivo dell’IPO era stimato a quota 1 miliardo $.

Fondata nel 2010, Ebang è tra le prime aziende hardware con sede in Cina, come Bitmain e Caanan Creative, a realizzare application-specific integrated circuit (ASIC) specifici per applicazioni e circuiti integrati (IC) senza fabbisogno per macchine da mining di bitcoin. La società ha presentato in via confidenziale l’IPO a febbraio senza rivelare i termini dei prezzi, afferma Renaissance Capital.

Seconde chance

Ebang è una delle numerose società cripto che non è riuscita a lanciare un’IPO a Hong Kong e in seguito è arrivata negli Stati Uniti per un nuovo tentativo.I produttori di mining di bitcoin rivali Bitmain e Cannan Creative hanno cercato di diventare pubblici su HKEX, ma i piani sono falliti perché i regolatori locali erano riluttanti ad accettare qualsiasi società correlata alle criptovalute.

Cannan è poi riuscito a lanciare la sua IPO su Nasdaq lo scorso dicembre. Il gruppo Huobi, uno dei principali exchange di criptovalute in volume, ha acquisito un produttore di elettronica con sede a Hong Kong lo scorso anno, nel tentativo di essere quotato attraverso un’acquisizione inversa.Tuttavia, il processo è stato sospeso a causa di normative più rigorose in materia di fusioni e acquisizioni.

Fattori di rischio

Mentre Ebang non è sicuro dell’impatto che l’halving di maggio avrebbe sul prezzo del bitcoin, l’azienda vede le normative in continua evoluzione in Cina, i potenziali forti cali di prezzo e la pandemia di COVID-19 come fattori di rischio sostanziali per i suoi flussi di entrate, secondo il documento.

“Si prevede che il significativo calo del prezzo dei Bitcoin avrà un effetto negativo sul valore del nostro inventario delle macchine di mining bitcoin e ci incentiverà ad aumentare le vendite di credito”, ha affermato la società nel documento depositato, riferendosi al crollo del mercato di marzo.

Il governo cinese una volta aveva pianificato di eliminare gradualmente le attività di mining di criptovalute e non ha modificato la disposizione fino a diversi mesi fa. Politiche diverse da differenti province rappresentano una sfida anche per i minatori di bitcoin. L’epidemia di coronavirus in Cina ha ritardato la consegna di macchine per mining da quasi tutti i produttori.