Estonia, via libera a più di 900 licenze a società criptovalutarie

Estonia, via libera a più di 900 licenze a società criptovalutarie. Il Paese vuole diventare un hub nel settore.

Estonia, via libera a più di 900 licenze a società criptovalutarie - Cryptocurrency

Da quando – un anno fa – l’Estonia ha introdotto le licenze per disciplinare le attività delle aziende che operano nell’industria della criptovaluta, il numero di documenti emessi ha superato le 900 unità. Le autorità del Paese baltico hanno adottato un approccio piuttosto progressivo alla regolamentazione dello spazio criptografico, ma le startup si sono comunque lamentate del fatto che le banche locali sono ancora riluttanti ad offrire loro servizi regolari.   

Ricordiamo che l’Estonia è in grado di rilasciare due diversi tipi di licenza. Finora, nel dettaglio, sono state rilasciate circa 500 licenze a soggetti che gestiscono exchange (piattaforme di scambio), mentre sono state concesse licenze anche a più di 400 fornitori di wallet dei criptovalute.

Stando a quanto è emerso da diversi approfondimenti compiuti, ottenere una licenza è un processo relativamente semplice in Estonia. La Financial Intelligence Unit (FIU) estone, l’autorità di regolamentazione che rilascia le licenze, ha infatti 30 giorni di tempo per esaminare ogni domanda, ma nella maggior parte dei casi l’approvazione viene concessa entro una o due settimane. Tuttavia, una licenza può essere revocata se l’azienda non inizia ad operare entro sei mesi dal suo ricevimento.

I principali requisiti che le aziende devono soddisfare derivano da varie norme in materia di know-how e di antiriciclaggio. Gli enti registrati in Estonia possono operare legalmente nell’UE, di cui il Paese è uno Stato membro, e i licenziatari sono obbligati a rispettare le leggi locali ed europee.

Come in altri Paesi in cui le autorità hanno cercato di creare un ambiente favorevole alle criptovalute, come la Svizzera, gli istituti finanziari tradizionali in Estonia hanno tardato a recuperare il ritardo con le autorità di regolamentazione e hanno esitato a rispondere alle esigenze di una industria nascente. L’accesso limitato ai servizi bancari regolari rimane un grosso ostacolo per le imprese finanziarie estoni, molte delle quali lavorano attualmente con banche e prestatori di servizi di pagamento stranieri.

Tuttavia, molti investitori sono comunque stati attratti dalle condizioni generalmente favorevoli offerte dall’Estonia. Il Paese ha già rilasciato licenze a una serie di startup criptografiche e all’inizio di giugno, le autorità di regolamentazione hanno concesso licenze per i servizi di wallet e di exchange e a Coinmetro. Più tardi, sempre in quel mese, una società che sviluppa software di trading e soluzioni white label, Ibinex, ha ottenuto una licenza per operare dall’Estonia. In settembre e a in novembre la FIU ha approvato le richieste presentate da due nuovi exhcange – Ironx e B2bx.

Non solo: la scorsa estate il governo ha riferito che intende procedere con un progetto su scala limitata per il lancio di un token digitale. Insomma, tanti progetti che – forse – renderanno l’Estonia all’avanguardia internazionale in questo comparto.