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Nelle prime ore dello scorso 15 febbraio, il prezzo di Ether (quotazione ETH) è crollato a 1.660$, seguito da un recupero del 9% nelle 10 ore successive. Ciò ha causato la liquidazione di oltre 280 milioni di dollari in contratti futures, indicando una leva finanziaria eccessiva da parte delle posizioni Long.
Sebbene l’ansia iniziale per il lancio dei futures ETH di CME l’8 febbraio sembri essere svanita, le commissioni di transazione eccessive sostenute potrebbero aver minato la fiducia degli investitori. Tuttavia, i fondamentali dietro Ethereum rimangono solidi, indicando che il prezzo dell’ETH dovrebbe riprendersi prontamente da eventuali cali.
Le commissioni sono troppo alte?
Tuttavia, non tutti gli utenti possono permettersi una commissione di 12$. Un semplice scambio di token su exchange decentralizzati può costare centinaia di dollari in commissioni sul gas, senza lasciare altra scelta ai piccoli trader che possono solo abbandonare la rete.
Alcuni stanno testando lo sharding e le soluzioni di livello due per aggirare questo problema, tra cui Skale e Optimistic Network. Eth2 utilizzerà lo sharding per dividere la blockchain in più parti e aumentare il numero di transazioni che la rete può elaborare contemporaneamente.
Il valore totale bloccato rimane in un trend rialzista
La crescita fenomenale del valore totale bloccato (TVL) nei progetti di finanza decentralizzata non può essere però ignorata. L’aumento del 34% negli ultimi 30 giorni è in linea con il guadagno del 38% di ETH a febbraio. Indipendentemente dalle commissioni di transazione.
Per capire meglio se il recente crollo riflette un potenziale movimento di tendenza al ribasso superiore e successivo, sono necessari ulteriori dati. Oltre all’azione dei prezzi e all’analisi tecnica, gli investitori dovrebbero valutare anche parametri on-chain come l’uso della rete. Un ottimo punto di partenza è l’analisi delle transazioni e del valore di trasferimento.
I dati di Coin Metrics mostrano che le transazioni e i trasferimenti medi di 14 giorni hanno superato i 9 miliardi di dollari in transazioni giornaliere, con un aumento del 32% rispetto al mese precedente. Questo significativo aumento della transazione e del valore di trasferimento segnala la sua forza e suggerisce che il prezzo di Ether è sostenibile ai livelli attuali.
I prelievi di valuta indicano una tenuta a lungo termine
Sebbene non vi sia consenso tra gli analisti sull’impatto a breve termine sui prezzi dei prelievi degli exchange, il suo effetto è neutro o rialzista. Il movimento opposto, grandi afflussi continui, è l’unico scenario ribassista, poiché indica la volontà dei possessori di vendere.
Dal 1 gennaio al 15 febbraio, circa 600.000 ETH sono stati prelevati dagli exchange. Indipendentemente dal fatto che le balene si trasferiscano a cold wallet o inseriscano Ether nell’ecosistema DeFi, è meno probabile che quelle monete vengano vendute a breve termine.
Considerando che questo movimento è avvenuto mentre Ethereum ha raggiunto il massimo storico di 1.870$, l’indicatore mostra comunque la fiducia dei titolari.
Per concludere, sulla base sia delle metriche on-chain che della prospettiva di trading, ci sono segnali incoraggianti che i 2.000$ sono alla portata di mano e che i cali vengono acquistati in modo aggressivo.
