Furti criptovalute, quasi 1 miliardo di dollari di danni da inizio anno

Furti criptovalute, quasi 1 miliardo di dollari di danni da inizio anno. Non accennano ad arrestarsi gli attacchi hacker agli exchange.

Furti criptovalute, quasi 1 miliardo di dollari di danni da inizio anno - Cryptocurrency

Il furto di criptovalute mediante hacking degli exchange e delle piattaforme di trading è salito a quota 927 milioni di dollari nei primi nove mesi dell’anno, ovvero quasi il 250 per cento in più rispetto al livello del 2017, stando a quanto afferma un report della società statunitense di sicurezza informatica CipherTrace pubblicato mercoledì scorso.

Il rapporto, che analizza l’attività criminale e il riciclaggio di denaro nel mercato delle valute digitali, mostra anche un numero in costante crescita di furti minori, nell’ordine di 20-60 milioni di dollari, per un totale di 173 milioni di dollari nel solo terzo trimestre. Le valute digitali rubate dalle borse nel 2017 ammontavano a 266 milioni di dollari, secondo un precedente rapporto di CipherTrace.

“I regolatori sono ancora un paio d’anni indietro perché ci sono solo pochi Paesi che hanno davvero applicato leggi forti contro il riciclaggio di denaro sporco”, ha detto Dave Jevans, amministratore delegato di CipherTrace, in un’intervista a Reuters. Jevans – che è anche il presidente del gruppo di lavoro antiphishing, un’organizzazione globale che mira a contribuire a risolvere i crimini informatici – ha detto anche che ci sono probabilmente il 50% in più di transazioni criminali rispetto a quelle che sono state tracciate per questo rapporto. Per esempio, CipherTrace è a conoscenza di oltre 60 milioni di dollari in valuta criptata che è stata rubata, ma non segnalata, lasciando dunque intendere che in realtà i numeri sarebbero ancora maggiori.

I dati hanno infine mostrato che i migliori exchange di criptovaluta provengono in parte da Paesi con deboli normative anti-riciclaggio di denaro sporco, e che sono stati utilizzati per riciclare 2,5 miliardi di dollari di bitcoin dal 2009. Il fenomeno è ampio: “tutti gli exchange ricevono questi fondi riciclati e non è davvero possibile fermarli”, ha detto Jevans aggiungendo poi che “è questo il motivo per cui impariamo spesso le faccende criminali dopo che sono successe, non c’è modo di saperlo in tempo reale. Si può sapere per l’80-90 per cento delle volte, ma è impossibile saperlo al 100 per cento”.