I dollari digitali danno allo stato un controllo eccessivo sul denaro?

I dollari digitali danno allo stato un controllo eccessivo sul denaro? - digital dollar 1 1024x539Recentemente, i Democratici alla Camera e al Senato degli Stati Uniti hanno proposto progetti di legge che consentirebbero alle persone di tenere conti correnti direttamente presso le banche della Federal Reserve. Tali conti sono stati denominati “dollari digitali” e tali piani mirano sia a stimolare l’economia con iniezioni di denaro diretto sia a finanziare i non bancari.

Un ritorno storico

Anche se questa potrebbe sembrare una nuova elegante idea che cavalca l’entusiasmo per blockchain, valute digitali ed inclusione finanziaria, una proposta simile, soprannominata “Piano di Chicago”, è stata considerata dal presidente Franklin Roosevelt durante la Grande Depressione degli anni ’30 e alla fine respinta.

Quindi, ora come allora, il piano non è privo di benefici. Ma poi, ora come allora, dovrebbe essere respinto perché sarebbe una delle più grandi prese di potere della storia americana, politicizzando irrevocabilmente il sistema finanziario.

Considerazioni sul sistema bancario statunitense

Al momento le banche private agiscono come intermediari tra i depositanti e il governo. Questi intermediari prendono delle tasse per questo ruolo. Ed è vero che alcune persone non hanno abbastanza risparmi per partecipare o avere fiducia nel sistema di private banking.

Un sistema digitale in dollari consentirebbe al governo di sovvenzionare lo stimolo monetario anticiclico non diretto e diretto e persino di applicare regole monetarie non discrezionali. Ma la tentazione e gli incentivi intensi creati sono semplicemente troppo grandi per giustificare tali benefici marginali.

Nel tagliare gli investitori, questo piano elimina tutto ciò che si frappone tra i conti bancari dei cittadini ed il Leviatano di Washington. Sembra bello poter indirizzare direttamente iniezioni di denaro, diciamo, in tutti i conti dei proprietari di piccoli ristoranti.

Ma va considerato che un governo che dà può prendere. Ogni credito o addebito sul conto dei cittadini sarebbe soggetto alle urne o, peggio ancora, al burocrate. Controlli su questo potere potrebbero certamente esistere, ma dato l’ambiente iperpartitico, è del tutto possibile che questi controlli possano essere superati.

È vero che i conti in dollari digitali, come i conti correnti privati, sarebbero assicurati dalla FDIC. Ma questo dovrebbe essere un freddo conforto per gli americani che affrontano lo spettro dell’iperinflazione se tale assicurazione fosse mai stata effettivamente necessaria.

È vero che, come prestatore di ultima istanza, la Fed non può, per definizione, essere inadempiente. Ma neppure le banche private possono se la Fed fornisce loro liquidità. Ad ogni modo, se l’economia sta arrivando a un punto in cui tale scenario è possibile, le persone perderebbero la fiducia nella Fed piuttosto che nelle singole banche – un altro problema di centralizzazione.

Conclusioni

Il potere è allettante. Il pensiero di un “Crypto Czar” con una manciata di nuovi uffici e titoli fantasiosi farà sicuramente gola a repubblicani e democratici che vogliono mettere in scena le proprie visioni del dollaro digitale. Ma il potere non dovrebbe mai essere fine a se stesso. Sebbene possa sembrare disordinata, l’economia di mercato produce un sistema robusto e ordinato in grado di reagire anche ai virus più mortali in modo da allocare in modo efficiente le scarse risorse della società.