L’attività illecita nel settore delle criptovalute ha continuato a crescere, sollevando preoccupazioni sul riciclaggio di denaro e l’uso di Bitcoin (scopri come comprare Bitcoin in maniera legittima) e altre criptovalute per finanziare attività illegali che potrebbero includere il terrorismo.
Proprio la scorsa settimana, la notizia ha colpito i fili della Corea del Nord che finanzia il suo programma missilistico con cripto rubate. I ricercatori delle Nazioni Unite hanno riferito che gli hacker hanno rubato più di 50 milioni di dollari in beni digitali tra il 2020 e la metà del 2021.
Secondo Chainalysis, la Corea del Nord ha accumulato illegalmente più di 400 milioni di dollari di beni digitali l’anno scorso. I criminali informatici hanno preso di mira principalmente le società di investimento e le borse centralizzate. Le tattiche includevano esche di phishing, exploit di codice, malware e il dirottamento di fondi dai portafogli “caldi”.
Il ransomware continua ad aumentare nel 2021
Questa settimana, Chainalysis ha riferito che i pagamenti ransomware hanno raggiunto 692 milioni di dollari nel 2020, che è stata una revisione al rialzo rispetto a una stima di 350 milioni di dollari. Nel 2019, i pagamenti ransomware si erano attestati a 152 milioni di dollari e solo 39 milioni di dollari nel 2018.
Per il 2021, Chainalysis ha attualmente tracciato $602m in pagamenti ransomware. Sulla base della stima del 2020 e degli ultimi numeri, la cifra del 2021 probabilmente romperà la barriera di 1 miliardo di dollari. Mentre la Corea del Nord è stata particolarmente attiva nell’ottenere illegalmente criptovalute, la Russia sembra essere in testa nel 2021. Conti, con sede in Russia, ha accumulato illecitamente almeno 180 milioni di dollari dalle vittime di ransomware nel 2021. Questo è stato di gran lunga il più grande bottino, con DarkSide che è arrivato un lontano secondo, con meno di 100 milioni di dollari.
Nel maggio 2021, l’oleodotto americano Colonial Pipeline è stato vittima di un cyberattacco ransomware di DarkSide. Colonial Pipeline, con la guida dell’FBI, ha pagato il riscatto di 75 Bitcoin (BTC). Il mese successivo, tuttavia, il Dipartimento di Giustizia (DoJ) ha annunciato di aver recuperato 63,7 BTC del pagamento del riscatto. Tale fu l’impatto del cyberattacco che Joe Biden fu costretto a dichiarare lo stato di emergenza.
Biden ha anche collocato DarkSide in Russia, affermando che le autorità russe avevano una certa responsabilità nell’affrontarlo.
La Casa Bianca, le criptovalute e la sicurezza nazionale
Il rapporto Chainalysis di questa settimana darà ai governi e ai regolatori un motivo in più per fornire un quadro normativo globale per le criptovalute.
Alla fine di gennaio, la Casa Bianca ha annunciato l’imminente rilascio di un ordine esecutivo sulle criptovalute. L’ordine incaricherà le agenzie della regolamentazione delle cripto come una questione di sicurezza nazionale. Non solo coprendo le cripto, ma anche le stablecoin e gli NFT, le agenzie dovranno lavorare con i regolatori di tutto il mondo. Alcuni vedono l’ordine come una mossa verso una stampa blu per un quadro normativo globale delle criptovalute.
Il riferimento di Biden alla sicurezza nazionale è fondamentale e, quando si considerano le somme coinvolte nei cyber-attacchi e dove finiscono i fondi, c’è motivo di iniziare a introdurre la giusta infrastruttura cripto per iniziare a ridurre i cyber-attacchi.
Mentre i governi cercano di affrontare il crimine informatico, i criminali informatici sono anche diventati più elusivi, tuttavia. Secondo il rapporto Chainalysis, più di 140 ceppi di ransomware hanno ricevuto pagamenti dalle vittime nel 2021. Questo è stato in aumento rispetto ai 119 del 2020 e ai soli 79 del 2019. La tendenza al rialzo arriva mentre le forze dell’ordine diventano più sofisticate. Nel 2021, il recupero di 63,7 del bottino di 75 BTC dal cyber-attacco Colonial Pipeline è stata una grande vittoria per le forze dell’ordine statunitensi. Biden probabilmente vorrà spingere una maggiore cooperazione internazionale per intaccare il flusso di denaro dei criminali informatici.
