Il Bitcoin e tutte le top-20 sono in rosso in vista dell’imminente rialzo dei tassi della Fed

Il Bitcoin e tutte le top-20 sono in rosso in vista dell'imminente rialzo dei tassi della Fed - financial g1c0747125 640Mercoledì di questa settimana si prevede che la Federal Reserve annuncerà un aumento dei tassi di interesse a breve termine dello 0,75%.

Punti chiave

Settimana intensa per i dati economici, con 170 società che presenteranno gli utili del secondo trimestre; la Fed probabilmente aumenterà i tassi d’interesse per raffreddare l’inflazione; e dovremmo sapere se gli Stati Uniti stanno tendendo verso una recessione quando i dati sulla produttività saranno pubblicati giovedì.

Gli investitori sembrano abbandonare gli investimenti rischiosi come le criptovalute, dato che l’intero mercato delle criptovalute è in calo del 4,5% e tutte le criptovalute top-20 sono in calo nelle ultime 24 ore, secondo CoinMarketCap.

Al momento della stampa, la valutazione del più ampio mercato delle criptovalute è in calo di oltre il 4,5%, mentre tutte le criptovalute top-20 sono in rosso nelle ultime 24 ore, secondo CoinMarketCap. La criptovaluta più grande e più popolare, il Bitcoin, sta seguendo l’esempio e sta anch’essa scambiando in ribasso tra il 4% e il 5%, mentre il mercato azionario statunitense è salito di poco, secondo Yahoo!

L’attuale azione della Fed potrebbe non essere sufficiente

Il mese scorso, il tasso di inflazione annuale ha toccato un altro massimo di 40 anni, segnando 13 mesi consecutivi di inflazione superiore al 5%. Questi numeri hanno costretto la Fed ad annunciare a giugno un aumento dello 0,75% dei tassi di interesse a breve termine per cercare di raffreddare l’inflazione. Durante la stessa riunione di giugno, il presidente della Fed Jerome Powell ha accennato alla possibilità di un altro aumento dello 0,75% in occasione della riunione di luglio della banca centrale, che si terrà martedì e mercoledì prossimi.

Se la Fed aumentasse i tassi di interesse di un altro 0,75%, il prezzo del denaro in prestito salirebbe al 2,25%-2,50%, ma non è chiaro se ciò sia sufficiente a rallentare l’aumento dell’inflazione, se si considera che il numero di giugno è salito al 9,1%. In effetti, l’ex presidente della banca centrale Ben Bernanke ha recentemente criticato l’attuale leadership della Fed, affermando che avrebbe dovuto reagire l’anno scorso quando l’inflazione ha iniziato a salire nell’aprile 2021. Vedremo cosa succederà mercoledì, ma l’attuale piano di attacco della Fed sembra essere troppo poco e troppo tardi. Purtroppo, il consumatore medio sta pagando per questo errore di politica monetaria – letteralmente – pagando prezzi più alti alle pompe di benzina, nei negozi di alimentari e praticamente ovunque.