Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump accenna alla possibilità di graziare Edward Snowden

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump accenna alla possibilità di graziare Edward Snowden - trump snowdenIl presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato durante una recente conferenza stampa che avrebbe preso in considerazione la possibilità di perdonare Edward Snowden e gli avrebbe permesso di tornare a casa dal suo “esilio” di 7 anni in Russia.

Il commento di Trump

Secondo il rapporto Reuters, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “inizierà a esaminare” un possibile perdono per l’informatore, che vive in esilio in Russia da quando ha lasciato il suo paese d’origine nel 2013. La notizia si è diffusa ​​dopo che il presidente Trump ha affermato in un post che “molte persone” pensano che Snowden non sia trattato in modo equo.

Edward Snowden è stato anche un sostenitore delle criptovalute. Snowden è responsabile di aver diffuso i dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa sui cittadini comuni da parte del governo degli Stati Uniti e di quello britannico tramite la National Security Agency (NSA).

La Casa Bianca aveva preso in considerazione la possibilità di perdonare Snowden nel 2016

Edward Snowden ha risposto alle affermazioni di Trump twitta che “l’ultima volta che abbiamo sentito la Casa Bianca considerare una grazia è stato nel 2016, quando lo stesso procuratore generale che un tempo mi accusava ha ammesso che, a conti fatti, il mio lavoro nell’esporre l’incostituzionalità del sistema di sorveglianza di massa della NSA era stato “un servizio pubblico”.

Edward Snowden deve ancora affrontare le accuse del governo federale degli Stati Uniti per aver violato l’Espionage Act del 1917 e per furto di una proprietà del governo. Se il presidente degli Stati Uniti dovesse applicare la grazia a questo caso, Snowden sarebbe la 26esima persona che Trump ha perdonato da quando è entrato in carica nel gennaio 2017.

Edward Snowden continua a parlare di privacy online e dell’uso della crittografia dal suo esilio

L’ex tecnico della CIA e consulente della National Security Agency ha continuato a esprimere le sue opinioni su Bitcoin e le sue preoccupazioni sulla blockchain definita “devastantemente pubblica”, dal suo esilio. Secondo quanto riferito, i server utilizzati da Snowden nel 2013 per divulgare migliaia di documenti ai giornalisti sarebbero stati pagati utilizzando Bitcoin.

Anche a marzo scorso, durante la recessione storica in cui il prezzo di Bitcoin è sceso a 3.782 $, l’informatore aveva twittato che avrebbe voluto approfittare del calo improvviso per acquistare la nota criptovaluta.

In precedenza, Snowden aveva accennato al fatto che avrebbe potuto rivolgersi alla crittografia per aggirare il tentativo del governo degli Stati Uniti di limitare il suo accesso ai profitti dalla pubblicazione del suo libro, Permanent Record. Snowden continua ancora a criticare il governo per le politiche sulla privacy online.