Il trading ai tempi del coronavirus: difficile ma non impossibile

Il trading ai tempi del coronavirus: difficile ma non impossibile - trading onlineLa diffusione del nuovo Coronavirus o COVID-19 è stata un evento senza precedenti, ed ha avuto un notevole impatto sui sistemi ed i settori finanziari globali.

Questa volta è stato un virus

Il volatile mercato delle criptovalute ha registrato un duro colpo il 12 marzo, giorno in cui il mercato è crollato in un batter d’occhio. La criptovaluta più grande del mondo, Bitcoin [BTC], ha visto una discesa incontrollata che ha portato giù l’intero mercato cripto.

Anche il mercato azionario si è svegliato in un mondo in preda al panico quando le azioni di tutto il settore hanno iniziato a crollare. La frenesia del mercato ha abbattuto persino il bene rifugio per eccellenza – l’oro.

Gli exchange

Gli exchange di criptovalute sono lo scheletro del mercato cripto, ed è sulle relative piattaforme che i trader possono fare affari regolarmente – molto popolare in questo periodo è Bitcoin System. Purtroppo, a causa del virus i loro uffici fisici che sono stati costretti a chiudere. Laddove il lavoro da remoto non fosse già un principio di riferimento, si è messa su una infrastruttura per permettere di continuare ad offrire i servizi necessari.

Mining

Mentre gli exchange mantenevano lo spirito decentralizzato, i minatori non ce l’hanno fatta. Gli effetti di una crisi sono stati notati per la prima volta nell’hashrate della criptovaluta. La Cina stava contribuendo al 65% della potenza di calcolo di Bitcoin e poiché il paese era l’epicentro del virus, i minatori e le miniere sono stati colpiti in modo significativo.

Oltre alla difficoltà nel settore minerario, i produttori di attrezzature per l’industria mineraria hanno dovuto affrontare ritardi nella produzione e nella consegna. Per di più, il crollo dei prezzi di BTC ha peggiorato la situazione, poiché l’estrazione mineraria è diventata non redditizia per i minatori e molti hanno deciso di rinunciare fino a quando non avrebbero potuto almeno pareggiare entrate e uscite.

Altre imprese

Nel frattempo, anche altri servizi e attività del settore delle criptovalute hanno subito un periodo di inattività. I convegni riguardanti Blockchain e attività cripto di tutto il mondo sono stati cancellati o rinviati a causa dei divieti di viaggio annunciati dalla maggior parte dei paesi.

Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, ha detto: “La nostra economia globale è in acque inesplorate, ma c’è una cosa che ho imparato dalla storia: i mercati sono estremamente resistenti. Nessuno ha tutte le risposte, ma in tempi come questo, possiamo sempre essere gentili gli uni con gli altri. Ricorda, non importa dove sei, ci siamo dentro insieme.”

Un passo avanti

In queste difficili circostanze, la blockchain e la cripto-comunità stanno contribuendo per fornire gli aiuti necessari. L’industria mineraria sta reindirizzando sulla blockchain di Ethereum la potenza di elaborazione di 6.000 computer specializzati, per la ricerca sul Coronavirus.

A guidare la carica è la Binance Charity Foundation che ha donato 2 milioni di dollari in criptovalute per forniture mediche ai paesi che sono stati maggiormente colpiti dal virus.

Nonostante tutto, sembrerebbe che il mercato abbia superato lo shock iniziale della pandemia, ed il settore cripto è tornato sulla buona strada.