In Canada sono “essenziali”, in Argentina sono chiusi: gli effetti del lockdown sui minatori di Bitcoin

In Canada sono "essenziali", in Argentina sono chiusi: gli effetti del lockdown sui minatori di Bitcoin - imageIl “Great Lockdown” sta ridisegnando il panorama del mining di bitcoin poiché la crisi economica rende le attività più piccole meno redditizie e l’accesso alle catene di approvvigionamento dell’hardware cinese è fondamentale.

Due esempi di mining durante la pandemia: Canada e Argentina

“Molti minatori si affidano al prezzo dei bitcoin per addolcire il periodo post-halving al fine di rimanere redditizi dal punto di vista operativo”, ha dichiarato il direttore aziendale di F2Pool Thomas Heller, leader di una delle più grandi operazioni di mining di bitcoin in Asia.

“All’inizio di marzo, alcuni minatori hanno liquidato i loro prestiti garantiti da bitcoin e altri operatori hanno dovuto spegnere le loro macchine”. È difficile dire quali minatori ora debbano affrontare debiti enormi.

Tra quelli che hanno segnato record pubblici, la startup canadese Hut 8 deve circa 14 milioni di dollari a Genesis Global Capital, una consociata del gigante cripto americano Genesis Trading.

Le operazioni minerarie canadesi come Hut 8 hanno un vantaggio rispetto ad alcuni concorrenti all’estero: sono considerati “servizi essenziali” secondo la strategia contro il COVID-19 del governo federale.

Inoltre, Hut 8 mira ad avere attrezzature aggiornate dai fornitori di hardware cinesi, che sono più efficienti degli attuali modelli. Il co-fondatore di BitPatagonia, Walter Salama, in Argentina, la cui azienda mineraria è temporaneamente chiusa dal blocco per coronavirus, ha affermato che il costo delle nuove macchine è la sua preoccupazione più urgente.

Salema ha predetto che i “minatori medi e piccoli” potrebbero scomparire quando coloro che forniscono fondi e hardware “si concentreranno su quelli più grandi”. Se ciò dovesse accadere, ha aggiunto Salema, minerebbe “la fantasia del decentramento”.

Implicazioni politiche

È chiaro che i governi hanno un impatto significativo sul fatto che il mining di bitcoin possa rimanere redditizio nelle rispettive giurisdizioni. In generale, le operazioni di estrazione richiedono sia elettricità a basso costo sia margine di manovra governativo per rimanere competitivi durante i cicli volatili.

Le regioni con solide società minerarie, come la Cina e la Russia, dispongono di contesti normativi favorevoli. La Russia, in particolare, ospita una centrale elettrica di proprietà statale che affitta spazio ai minatori di criptovalute.

Se Salama riuscirà a ottenere e far funzionare il nuovo hardware in Argentina prima del dimezzamento della ricompensa di maggio, i costi operativi locali avranno comunque un impatto sulla sua redditività.

I minatori cinesi, al contempo, dovrebbero ottenere molta energia a basso costo durante la “stagione delle piogge” annuale da luglio a settembre, grazie a progetti nazionali per l’energia idroelettrica.

La forza delle valute locali è un altro fattore importante. L’industria mineraria della Russia ha assistito a una situazione simile impatto, in cui un calo del valore in valuta locale ha compensato la volatilità del bitcoin. Anche se il prezzo del bitcoin scende in dollari, potrebbe aumentare in rubli.

E voi come eseguite il mining? Oppure siete solo interessati allo scambio di criptovalute con software di trading automatico come Bitcoin System? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.