Da quando ha superato i 12.000 $ il 2 agosto, per la prima volta da giugno 2019, Bitcoin è stato una “trappola per tori”. Tali dinamiche accadono per via di diversi ordini di vendita piazzati a, o vicino a, un prezzo particolare, e una volta che il prezzo di scambio raggiunge questa soglia, si attiva un gran numero di ordini di vendita (tipicamente a prezzi inferiori, per garantire scambi rapidi), spingendo il prezzo verso il basso.
Ciascuno dei precedenti tentativi di Bitcoin, fortunatamente per gli holder, è stato seguito dal miglioramento e dal recupero dei prezzi. Una ragione di ciò è la natura della domanda e dell’offerta nell’ecosistema Bitcoin che porta ad un aumento dei prezzi, meccanismo approfondito in un recente rapporto di Chainalysis Market Intel.
Nonostante l’aumento dei prezzi, c’è una forte domanda di Bitcoin attualmente, qualcosa che è accaduto solo tre volte nella storia della criptovaluta, anche durante la corsa al rialzo 2017-18 e nel giugno 2019.
I primi indizi sulla fonte di questa domanda sono gli scambi cripto grazie ai quali la stablecoin Tether “fornisce liquidità”. Il 10 agosto, una quantità di USDT per un valore di 806 milioni di dollari è entrata in diversi exchange, coprendo il 9% dell’offerta totale.
Il rapporto osservava che queste dinamiche della durata di un solo giorno “si basano su una tendenza all’aumento degli afflussi [negli exchange] da aprile”. Un singolo USDT ha un rendimento x19 sulla liquidità di uno scambio e, quindi, non c’è da meravigliarsi che più USDT nei mercati implichi più scambi.
Oltre ai meccanismi che muovono questa stablecoin, gli scambi crypto-fiat sono i bastioni della “nuova domanda di Bitcoin” e non gli scambi crypto-crypto. L’autore Philip Gradwell, Chief Economist di Chainalysis, ha motivato quest’affermazione sottolineando che Bitcoin “sta abbandonando gli scambi cripto-cripto e si sta spostando verso gli scambi cripto-fiat”.
Quest’ultimo tipo di deflusso dei mercati, nel 2019, copriva l’enorme somma di 1,66 miliardi $. Gradwell ha menzionato due ragioni chiave per questo deflusso (o flusso netto positivo per i cripto-fiat). In primo luogo, dato il prezzo in aumento, i trader intendono incassare in valute legali, indicando l’offerta di Bitcoin.
In secondo luogo, gli acquirenti che guardano a questo prezzo in aumento vogliono entrare nelle criptovalute, tramite fiat-on-ramp, aumentando la domanda di Bitcoin. Un altro punto importante da notare è che dei già menzionati 1,66 miliardi $, 1,12 miliardi $ rappresentavano il flusso netto da metà marzo, quando il prezzo è sceso al di sotto di 4.000 $ e ha iniziato a salire.
Il rapporto ha aggiunto: “Poiché il prezzo è aumentato oltre i 10.000 $, i flussi netti verso gli scambi cripto-fiat sono aumentati, con 154 mila bitcoin in movimento netti dal 27 luglio.” Se questa domanda fosse stata assente sul mercato, la pressione di vendita che si era accumulata avrebbe “ridotto il prezzo”.
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