In Francia si prevede un vero e proprio boom per le criptovalute, nel 2020

In Francia si prevede un vero e proprio boom per le criptovalute, nel 2020 - bitcoin france

La notizia proveniente dalla Francia, ove ben 25mila punti vendita sono pronti ad accettare pagamenti in Bitcoin sta facendo lievitare la fiducia nei sostenitori delle criptovalute in ogni parte del globo. Molti analisti, infatti, ritengono che l’annuncio dato al proposito nel corso di Paris Retail Week rappresenti una vera e propria pietra miliare nella storia del settore. In particolare essi ritengono che l’accordo raggiunto tra Easywallet e 30 grandi marchi della distribuzione transalpina sia in grado di mutare non solo l’approccio, ma anche l’atteggiamento di consumatori e legislatori nei confronti delle monete digitali.

Quali sono i termini dell’accordo?

E’ stato  il quotidiano Le Figaro a pubblicare un dettagliato articolo sull’applicazione EasyWallet e la sua collaborazione con 30 marchi all’interno del territorio francese, per effetto del quale migliaia di esercizi commerciali accetteranno pagamenti in BTC. Oggetto dell’accordo è in particolare un sistema di pagamento varato in seguito ad una partnership tra EasyWallet, Global POS e il provider di pagamenti crittografici East2PlayPayment.
Ad accrescere l’euforia dei crypto-fans è in particolare il nome dei marchi che aderiscono all’accordo. Basta scorrere la lista per trovare nomi come Sephora, Decathlon, Foot Locker, Conforama, Maison du Monde, Intersport, Boulanger, Norauto e Cultura. Per alcune di loro, in particolare Sephora si tratta peraltro di un approccio non nuovo, considerato come la catena di cosmetici e bellezza abbia già dato vita nel 2018 ad una collaborazione con Lolli tesa a fornire incentivi crittografici ai clienti che acquistano nel negozio online, accordando premi da convertire in buoni regalo.

Bitcoin in Francia: boom del 2020?

La domanda che si sono fatti in molti, una volta reso pubblico l’accordo, è la seguente: ci sarà un boom di Bitcoin in Francia nel corso del 2020?
Se per ora prevale la cautela, va comunque notato che non pochi esperti si sbilanciano in tal senso, anche alla luce di quanto accaduto nel corso di quest’anno. Già nel mese di gennaio, infatti, le tabaccherie locali hanno iniziato a vendere Bitcoin insieme alle sigarette e ai biglietti della lotteria. Aprile ha invece visto la Francia dare vita alla sua prima settimana dedicata alla Blockchain, a Parigi, e adottare la legge PACTE, un piano d’azione teso a far crescere l’intero settore che ruota intorno a questa tecnologia, con una serie di misure intese a facilitare l’accesso a finanziamenti diversificati per le piccole e medie imprese. In pratica è stato creato un quadro giuridico più armonico in cui ICO, quotazione pubblica, capitale di investimento e crowdfunding trovano il loro posto grazie alla semplificazione delle procedure riservate ai fornitori di risorse digitali operanti all’interno del territorio francese.
Tarda invece l’emanazione di una legislazione specifica per le criptovalute, anche se l’atteggiamento della politica, e di conseguenza del legislatore, sembra stia mutando anche in maniera sensibile, nonostante la contrarietà espressa nei confronti di Libra, la moneta virtuale messa in cantiere da Facebook cui si guarda con grande sospetto anche a Parigi. Un sospetto che invece sembra rapidamente abbandonare il Bitcoin, che in effetti non sembra nutrire le stesse smodate ambizioni evidenziate dalla criptovaluta di Mark Zuckenberg nel suo White Paper.