IronX lancia ICO da 26 milioni di dollari

IronX lancia ICO da 26 milioni di dollari. Nuovo progetto per l’exchange IronX, in un contesto non molto dinamico per le ICO.

L’exchange criptovalutario IronX ha lanciato la sua ICO da 26 milioni di dollari, nella speranza di poter in tal modo supportare i propri piani di sviluppo.

Ricordiamo che IronX è una piattaforma di trading regolamentata, creata dalla società di trading digitale IronFX e da EmurgoHK, già sviluppatori della nona più grande criptovaluta per capitalizzazione di mercato.

Attualmente, agli utenti di IronX è concessa la possibilità di fare trading in valute fiat come il dollaro statunitense, l’euro, lo yen giapponese, e le criptovalute. L’exchange supporta ad oggi Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), PumaPay (PMA), ADA, EOS, Litecoin (LTC), NEO, Stellar (XLM), Ripple (XRP) Tezos (XTZ), e il suo token IRX.

Prima di utilizzare tali servizi, i clienti dovranno registrarsi sulla piattaforma e superare il questionario “Know Your Customer (KYC)”. Dopo di che, riceveranno automaticamente 10 IRX di bonus.

Flop della raccolta ICO 2019

Come riportato da Cointelegraph qualche giorno fa, TokenData avrebbe scoperto che nel primo trimestre del 2019, circa 118 milioni di dollari sono stati raccolti attraverso le ICO, per un volume complessivo che è oltre 58 volte inferiore ai 6,9 miliardi di dollari raccolti nello stesso periodo del 2018. Il rapporto ha anche rivelato che dei 2.500 progetti che TokenData ha monitorato dal 2017, solo il 45% ha raccolto con successo i fondi.

Nel mese di febbraio, un sondaggio tra gli investitori istituzionali condotto da Global Blockchain Business Council (GBBC) ha svelati come il 19 per cento degli intervistati ritenga che gli asset digitali saranno regolarmente investiti e scambiati entro il 2021, grazie anche a una disciplina normativa più acogliente. Secondo il sondaggio, il 41 per cento ritiene invece che gli investitori istituzionali entreranno nel settore ICO solo nei prossimi cinque anni, mentre il 23 per cento ha dichiarato di non vedere il potenziale di investimento all’interno del mercato ICO.